di AMDuemila - 6 agosto 2014
Catanzaro. Su Radio 1 al programma “Prima di tutto” il procuratore di Reggio Calabria Cafiero de Raho è intervenuto commentando la relazione della Dia in Parlamento: "Cosa nostra è stata indubbiamente indebolita negli ultimi anni e quindi tende a reagire, soprattutto per recuperare la forza di intimidazione che ha sul territorio. Per fare questo, talvolta colpisce i diretti interessati: imprenditori, politici, locali e nazionali".
"A volte, invece, come accaduto nel passato - ha continuato - adotta strategie del terrore. Quindi un'attenzione verso la recrudescenza della mafia è importante, vista l'azione di contrasto esercitata, che certamente l'ha resa più debole. E però, proprio quando è più debole, la mafia può essere più pericolosa. L'elemento fondamentale che caratterizza le organizzazioni criminali è la forza di intimidazione, che è basata sulla capacità di convincere, anche con la violenza, ma spesso non serve nemmeno, se in tutti vi è la certezza che quella violenza la si eserciterà laddove non si soddisfino tutte le richieste mafiose. Ma nel momento in cui la mafia, come adesso, è indebolita, nel momento i cui i capi sono tutti in carcere a vita, nel momento in cui tutti i gruppi che si riformano vengono tratti in arresto, in altre parole, laddove lo Stato si dimostra forte, più forte della mafia, ecco allora che la mafia perde la capacità di incidere sul territorio, perde quella forza fondamentale che è l'intimidazione". "E quindi - ha precisat de Raho concludendo il suo intervento - deve recuperare questo connotato, perché altrimenti non può più condizionare quel territorio, non può più condizionare le elezioni, decidere gli appalti, intascare introiti delle estorsioni; non riesce più a svolgere l'attività criminale produttiva, in termini di potere e ricchezza, che aveva prima”.
Fonte: ANSA