di Miriam Cuccu - 5 marzo 2013
In tempi di crisi anche la 'Ndrangheta si rimbocca le maniche sfruttando un nuovo modo di fare mafia. Meno sparatorie ma molti più investimenti, e di conseguenza molto più denaro che finisce nelle tasche dei boss.
Questa mattina la Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Locri, insieme allo Scico di Roma, hanno scoperto un giro d'affari costruito su una serie di aree turistiche situate nelle splendide zone balneari di Catanzaro e Reggio Calabria. Nell'ambito dell'operazione, denominata Metropolis, sono stati arrestati 20 tra boss e imprenditori che facevano da prestanome. Tutti soggetti che vantavano stretti rapporti con i clan Morabito di Africo e Aquino di Marina di Gioiosa: i due boss Rocco d'Aquino e Giuseppe Morabito “u tiradrittu”, il genero Francesco Sculli (padre del calciatore del Pescara Giuseppe), l'ingegnere Bruno Verdiglione, che ricopriva un importante ruolo nell'organizzazione imprenditoriale delle varie attività del clan. Sequestrati beni per un valore di 450 milioni di euro e bloccati preventivamente 17 villaggi turistici e 12 società.
L'indagine, diretta dal Procuratore Aggiunto Nicola Gratteri e dai pm Maria Luisa Miranda e Paolo Sirleo metterebbe in luce come, tramite diverse società sia italiane che estere, le famiglie 'ndranghetiste sarebbero riuscite "a garantirsi, con la forza dell'intimidazione mafiosa, la gestione, il controllo e la realizzazione di decine di importanti e noti complessi immobiliari turistico-residenziali, ubicati nelle più belle aree balneari della Regione Calabria". L'inchiesta avrebbe inoltre rivelato come, grazie alla presentazione di diversi progetti per costruire una rete di villaggi residenziali, venivano ottenute con l'appoggio di alcuni fedeli amministratori comunali i permessi per costruire anche in aree vincolate. Un ottimo modo per reinvestire i proventi del traffico internazionale della cocaina, e per far arrivare nuovi soldi puliti tramite la vendita dei nuovi complessi, soprattutto in Spagna e Irlanda.
Nell'ambito dell'indagine è stato accertato il coinvolgimento negli affari calabresi di Henry James Fitzsimons, considerato vicino all'organizzazione terroristica Ira. Non è stato però possibile procedere all'arresto in quanto l'uomo si trova al momento in un paese dove non è eseguibile il provvedimento a suo carico.
In foto: Giuseppe Morabito 'tiradritto', capo delle cosche della Locride (Ansa)