di Lara Borsoi - 14 novembre 2012 - FOTO e VIDEO
Ieri all’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 39 persone nell’operazione anti-‘ndrangheta denominata “Saggezza” tra la Locride e le province di Vibo Valentia, Cosenza e Como. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della DDA.
A seguire l’inchiesta, racchiusa in 2 mila e 400 pagine, sono stati il Procuratore aggiunto Nicola Gratteri e dal Pm Antonio De Bernardo. Pagine che contengono anche le dichiarazioni di due dei 39 indagati, R.V. e R.M. che da tempo forniscono agli inquirenti elementi utili alle indagini, svelando segreti e meccanismi in atto nelle cosche di appartenenza.
Gli arrestati sono accusati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, estorsione, porto abusivo e detenzione di armi, usura, illecita concorrenza volta al condizionamento degli appalto pubblici, minaccia, esercizio abusivo dell’attività di credito, truffa, furto di inerti, intestazione fittizia di beni, con le aggravanti di avere agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta, e della trans nazionalità .
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate quattro imprese per una valore stimato di un milione di euro e individuate cinque “locali” (struttura che organizza la gestione malavitosa in un territorio dove sono presenti più ‘ndrine) e le relative figure apicali riferibili alle municipalità di Antonimina (famiglia Romano), Ardore (famiglia Varacalli), Canolo (famiglia Raso), Ciminà (famiglia Nesci) e Cirella di Platì (famiglia Fabiano).
In cinque anni di indagini laboriose basate sulle intercettazioni telefoniche e ambientali è stato possibile scoprire una nuova struttura denominata “Corona” o “Sacra Corona” nata per “custodire” e “tramandare” i “valori” storici della criminalità reggina. Ma non solo, riprendendo l’impianto accusatorio del processo “Crimine”, ora si ha la certezza che la ‘ndrangheta è un’organizzazione unitaria, verticistica e tutte le ‘ndrine dislocate in Italia e nel mondo restano in contratto tra di loro.
Durante la conferenza stampa di questa mattina il procuratore aggiunto Nicola Gratteri ha sottolineato come ''L'inchiesta condotta efficacemente dai carabinieri con strumenti di intercettazione telefonica e con i sistemi classici di verifica sul territorio, è stata resa possibile proprio grazie alla capillarità della presenza sul territorio dell'Arma con le sue stazioni, e rende lucidamente uno spaccato di attività criminali che convergono verso un unico obiettivo: un asfissiante controllo del territorio, perseguito anche con il condizionamento dell'elezione degli organismi di governo della Comunità montana Aspromonte orientale. Come si evince dalle risultanze investigative e, nel caso specifico, la ristrutturazione delle terme di Antonimina, tutto doveva passare attraverso accordi garantiti dai capi 'locale'. Finanche il taglio dei boschi ed il commercio del legname, i lavori di messa in sicurezza delle fiumare, era 'pratica' che doveva essere affrontata dai capi bastone attraverso i mezzi classici di intimidazione: furti nei cantieri, incendi di autovetture di titolari di imprese".
Un organizzazione capace di mantenere il proprio status attraverso l’infiltrazione nella politica, tanto da condizionare l’elezione del presidente della comunità montana “Aspromonte Orientale”, condizionare gli appalti pubblici attraverso l’uso della concorrenza sleale nel settore edilizio, movimento terra e taglio boschivo nell’aspromonte. e la gestione di un circuito di usura ed esercizio abusivo dell’attività di credito.
Come spiegato dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri: "Si tratta di una indagine che occupa un periodo temporale vasto e che ha permesso di far emergere, in tutta la sua pericolosità, la capacità della 'ndrangheta di permeare e condizionare gli apparati amministrativi pubblici, imponendo con minacce ed attentati, la propria volontà parassitaria".
FOTOGALLERY Operazione SAGGEZZA - © MNews.it
Operazione Saggezza uscita arrestati
Operazione Saggezza, arresti nella Locride, Vibo Valentia, Cosenza e Como
Intercettazioni Operazione Saggezza