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Pelle-Sebastiano-webdi Monica Centofante - 10 novembre 2011
Lo hanno arrestato ieri sera, nella zona del porto di Reggio Calabria. Sorpreso dai Carabinieri del Reparto Anticrimine reggino, da quelli del Comando Provinciale e dagli uomini del Ros, disarmato e solo, forse in attesa di qualcuno o di qualcosa. O magari soltanto alla ricerca di un rifugio più sicuro.


E’ finita così la latitanza di Sebastiano Pelle, 57 anni, inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi secondo il Ministero dell’Interno. Boss di alto livello dell’omonima cosca di San Luca detta dei “Gambazza” e principale organizzatore dei grandi traffici internazionali di droga che portano nelle casse della ‘ndrina decine di milioni di euro e collegamenti con i narcotrafficanti di mezzo mondo.
Un duro colpo, l’ennesimo, per la storica cosca di San Luca, già pesantemente colpita, negli ultimi anni, da una serie di arresti e dai risultati dell’indagine “Reale”, che nel 2010 aveva individuato il ruolo chiave rivestito dalla cosca nel mantenimento degli equilibri interni alla ‘Ndrangheta, la sua capacità di condizionare le elezioni regionali in Calabria e il pericoloso grado di infiltrazione in ambienti istituzionali e investigativi.
L’arresto di Sebastiano Pelle che pone fine a una latitanza durata 16 anni, iniziata nel 1995 dopo un’accusa di traffico internazionale di armi e sostanze stupefacenti, è giunto a conclusione di una lunga e complessa attività d’indagine. I militari del locale Comando Provinciale e del Ros avevano infatti costituito uno specifico gruppo di lavoro che dal 2009 ha lavorato senza sosta per raggiungere l’importante risultato. Estendendo le ricerche all’estero e in particolare nei Paesi Bassi.
Negli ultimi mesi gli investigatori si erano invece concentrati nell’area di San Luca, dopo la scoperta in quella zona di un bunker che avrebbe ospitato l’ormai ex-latitante. E avevano seguito e intercettato alcuni familiari del boss rientrato in Italia dall’estero, secondo la ricostruzione degli inquirenti, in seguito alla morte dello zio Antonio Pelle alias “Gambazza” al fine di assumere la direzione della cosca.  Quella cosca che al momento rimane decapitata.

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