I numeri smontano le accuse sulle ingiuste detenzioni

I dati del Ministero della Giustizia smontano il presunto “caso Calabria” su errori giudiziari e abusi nei maxiprocessi alla ‘Ndrangheta.
Lo dice la Relazione del Ministero della Giustizia trasmessa alle Camere sulla “Riparazione per Ingiusta Detenzione”.
Nel distretto di Catanzaro, il 90% degli arrestati viene condannato, dimostrando l’efficacia delle indagini; la spesa per ingiuste detenzioni (78 milioni tra 2018 e 2024) è alta ma inferiore alla media nazionale per distretto, e in linea con aree ad alta criminalità come Napoli e Palermo. Le accuse mosse da ‘Il Foglio’, come riferisce ‘Calabria 7’, che attribuiva alla Calabria il 35% della spesa nazionale per ingiuste detenzioni e un uso sconsiderato della custodia cautelare, sono smentite: i numeri mostrano un’azione repressiva solida da parte di Nicola Gratteri (oggi procuratore capo di Napoli) e della Dda, non fuori controllo, contro una narrazione distorta volta a delegittimare la lotta alla mafia.
Un tentativo, l’ennesimo, di far passare Gratteri e i pm della Dda di Catanzaro come dei magistrati che abusano del loro potere.
Ma le 47 pagine della relazione trasmessa al Parlamento smentiscono tutto questo: la distribuzione delle misure cautelari nel 2024 per area geografica è la seguente: Nord Italia 40,9%; Centro Italia: 21%; Sud Italia: 26,4%; Isole: 11,7%. Conclusione? La Calabria non è un’eccezione.
Le operazioni  “coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, guidata da Gratteri fino al 2023, retta da Capomolla per tutto il 2024 e ora diretta da Curcio, con centinaia di misure cautelari, maxiprocessi e un tasso di condanne che sfiora il 90%” si legge su Calabria 7; mentre circa il 10% delle misure si tramuta in assoluzione o proscioglimento.
Inoltre dal 2018 al 2024  nel distretto giudiziario di Catanzaro sono state emesse migliaia di misure cautelari e nove volte su dieci, chi è stato arrestato ha subito una condanna (anche se non sempre definitiva).
In particolare le condanne definitive senza sospensione condizionale della pena sono 9.972; condanne definitive con sospensione condizionale della pena sono state 3.153; condanne non definitive (primo grado o appello) senza sospensione 18.412; condanne non definitive con sospensione: 3.040; assoluzioni definitive 831; assoluzioni non definitive 1.808.
Anche sul lato economico il ministero della giustizia smentisce le menzogne contro la Dda di Catanzaro e i suoi magistrati:
I dati ufficiali dimostrano che la spesa per ingiusta detenzione in Calabria è in linea con altre regioni con forte presenza mafiosa: Reggio Calabria 4,54 milioni di euro nel 2024; Catanzaro: 3,98 milioni di euro; Palermo: 4,79 milioni di euro; Roma: 3,49 milioni di euro; Napoli: 3,07 milioni di euro. La spesa, quindi, è alta perché il livello di criminalità è alto e le indagini sono più complesse. Di conseguenza la spesa media per distretto in Calabria è inferiore del 19,8% rispetto alla media nazionale.
Anzi, le indagini e i sequestri hanno dal 2018 al 2024 ottenuto tra l’altro più di 2.000 sequestri di beni per un valore superiore a 1,5 miliardi di euro.

Fonte: Calabria7

Per scaricare la relazione: clicca qui!

ARTICOLI CORRELATI

Il caso Pittelli usato per delegittimare Gratteri e la procura di Catanzaro

 

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos