"La magistratura non è un corpo a sé stante, interpreta la domanda di giustizia, ma se la cittadinanza non è vicina, non denuncia, non fa quell'atto civico di ribellione di presentarsi alle forze dell'ordine, ha poco significato per noi. Affinché ciò accada, però, bisogna essere credibili, e lavoreremo perché accada". Lo ha detto il nuovo procuratore della Repubblica di Crotone, Domenico Guarascio, durante l’insediamento nel suo nuovo ufficio il 24 gennaio scorso, firmando, alla presenza del presidente del Tribunale, Massimo Forciniti, l'immissione nell'incarico.
A dare il benvenuto a Guarascio è arrivato a Crotone anche il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, che lo ha guidato nei suoi primi passi alla Dda di Catanzaro: "Bellissima giornata per Crotone - ha detto Gratteri - perché finalmente oggi si insedia un grande procuratore, una persona perbene, pulita, onesta e molto preparata".
"Auguro buon lavoro a Domenico Guarascio, nuovo procuratore della Repubblica di Crotone", ha affermato, in una nota, il procuratore aggiunto facente funzioni di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. "Domenico, che conosco da molti anni, - ha aggiunto Lombardo - sarà chiamato a un compito difficile, viste le peculiarità territoriali del circondario di Crotone. L'esperienza maturata negli anni di servizio presso la Dda di Catanzaro lo aiuterà molto nella nuova funzione. Insieme ai magistrati e al personale amministrativo del suo ufficio, potrà contare sul supporto di autorità di polizia giudiziaria di alto livello". "La magistratura in Calabria - ha sostenuto il procuratore di Reggio Calabria - spesso opera in condizioni difficili, per le notorie carenze di organico, nell'azione di contrasto a fenomeni criminali di particolare ampiezza e complessità. Non ci siamo mai tirati indietro, consapevoli che il nostro impegno quotidiano è l'unica risposta da dare a chi attende giustizia".
Guarascio, 44 anni, nativo di Parenti, in provincia di Cosenza, arriva dalla Dda di Catanzaro, dove ha svolto il ruolo di sostituto procuratore applicato proprio al territorio di Crotone. È tra i più giovani procuratori italiani, ma proprio per i suoi trascorsi alla procura distrettuale ha una conoscenza decennale del territorio crotonese. "Quello di Crotone - ha spiegato Guarascio - è un territorio che conosco bene, so benissimo quali sono i suoi problemi. Poi, chiaramente, bisogna interpretarli nel confronto con le forze dell'ordine, con gli altri colleghi e magistrati. Nei dieci anni durante i quali ho lavorato su questo territorio, posso dire di aver intravisto diversi fenomeni criminali: dall'abusivismo all'inquinamento ambientale, da una criminalità comune che è connivente col fenomeno 'ndranghetistico a tutta una problematica che riguarda l'appaltistica privata e pubblica. Sicuramente sarà un impegno enorme riuscire ad affrontarli tutti e cercare di dare delle risposte concrete".
Il nuovo procuratore ha mostrato di conoscere già i problemi della Procura e del palazzo di giustizia crotonese, che derivano dalla penuria di risorse e da un grande turnover. "Ci sono scoperture di personale amministrativo - ha spiegato - e dovrò uscire dal momento giurisdizionale per occuparmi di questo. Io non so se la separazione delle carriere sia comprensibile alla gente che chiede giustizia; forse si capiscono di più le scoperture del 25 per cento del personale. Noi magistrati siamo abituati a osservare e rispettare le leggi; il problema è capire quali sono questi problemi che interessano oggi la giustizia. Io non ritengo che la separazione delle carriere sia fra i problemi prioritari che esistono oggi in Italia rispetto ai fenomeni criminali. Nel corso della mia carriera - ha proseguito - un'esigenza di giustizia l'ho vista negli occhi delle persone offese, negli occhi delle vittime di reato, negli occhi degli imprenditori che sono stati vessati, e ritengo che, ricordando quelle difficoltà, francamente, avevo altri problemi che non andare a prendermi un caffè col giudice. Avevo il problema di riuscire a fare tempestivamente le indagini, di disporre la giustizia. Avevo il problema di avere più unità di forze dell'ordine per attivare più intercettazioni. E sicuramente anche le persone offese avevano questo tipo di problemi, che non pensare se il dottor Guarascio andasse o meno a cena insieme al giudice".
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