Associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, e tutto il corollario di reati tipici di organizzazioni criminali che avevano messo le mani sul mercato ittico ed anche diverse attività di bonifica degli impianti ed autospurgo. Per tutto questo i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia della Capitale hanno chiesto condanne per oltre 240 anni di carcere nei confronti dei 22 imputati. Il procedimento, nel suo complesso, riguarda le infiltrazioni della 'Ndrangheta nel litorale laziale. L'indagine, seguita all'operazione di carabinieri e guardia di finanza, denominata 'Tritone' aveva portato nel 2022, ha portato nel 2022 - si ricorda - allo scioglimento per mafia dei comuni di Anzio e Nettuno. Il blitz portò all'arresto di oltre 60 persone. Oggi i pm Giovanni Musarò, Alessandra Fini e Francesco Minisci hanno sottolineato, davanti ai giudici del tribunale di Velletri, ruoli e responsabilità di ogni singolo soggetto chiamato in causa. A cominciare da quelli ritenuti al vertice di due distinti gruppi criminali, frutti avvelenati delle cosche. Le pene più alte sono state sollecitate per Giacomo Madaffari a 30 anni e per Davide Perronace a 24. Secondo quanto ricostruito dai rappresentanti della pubblica accusa la 'Ndrangheta rafforzava il proprio potere sfruttando la capacità di importare ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America.
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'Ndrangheta ad Anzio e Nettuno: pm chiedono condanne per 240 anni
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