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Oltre 40 condanne per mafia sono diventate irrevocabili: così la Corte di Cassazione in merito al processo scaturito dall'inchiesta denominata 'Stige' condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che nel gennaio 2018 aveva portato a centinaia di arresti. Un'indagine che ha fatto luce sui tentacoli della potente cosca Farao Marincola di Cirò, nel crotonese, che controllava ferreamente politica e imprenditoria nel territorio ma anche nel nord Italia e in alcuni paesi europei come la Germania. Gli ermellini hanno dichiarato inammissibili 47 ricorsi, avversi alla sentenza d'appello del settembre 2021, che erano stati presentati dalle difese ma anche dalla procura generale di Catanzaro. Così confermando tutte le condanne per associazione mafiosa che erano state inflitte nel processo di secondo grado. Per 17 imputati ha ordinato un nuovo processo d'appello ma solo per alcuni reati minori. Ad eccezione di Cataldo Marincola, uno dei capi storici dell'omonima cosca cirotana che, assolto in appello dall'accusa di associazione mafiosa, dovrà essere processato di nuovo proprio per il reato di cui all'articolo 416 bis. Condanna definitiva a 8 otto anni di reclusione anche per l'ex sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani, a 78 anni anche per l'imprenditore Franco Gigliotti, imprenditore parmense di origine crucolese ritenuto finanziatore della cosca. Diventano irrevocabili le condanne a 20 anni di reclusione ciascuno per i vertici del sodalizio Salvatore Morrone, Vittorio Farao e Giuseppe Sestito.

Fonte: Agi 

Foto © Imagoeconomica

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