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La procuratrice Monica Garullim ha chiesto la pena dell'ergastolo per Rocco Versace, accusato del reato di omicidio aggravato dall’associazione mafiosa di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo. L'episodio era avvenuto il 25 dicembre del 2018: nello specifico l'uomo era stato ucciso con una scarica di proiettili non lontano dalla propria abitazione in via Bovio nell’ambito di un regolamento di conti. Il mandante dell’omicidio sarebbe stata la cosca Crea.
In qualità di esecutori materiali sono già stati condannati all’ergastolo Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi.
Ieri nell'aula del tribunale di Pesaro i pubblici ministeri Garulli assieme ai colleghi Daniele Paci e Paolo Gubinelli hanno concluso la requisitoria: "Non c’è spazio per le attenuanti generiche. Si è trattato di un omicidio efferato, nei confronti della vittima c’è stata solo insensibilità e indifferenza. Siamo al di fuori della possibilità di una valutazione diversa" ha detto la procuratrice.
"Esiste un’ipotesi alternativa? No. Non ci sono spiegazioni causali alternative plausibili che invalidano l’attitudine degli indizi".
Durante l’udienza di ieri si sono susseguite anche le richieste della parte civile: l’avvocato Ada Odino che assiste madre e sorelle della vittima ha richiesto una provvisionale di 100 mila euro ciascuno e una successiva quantificazione in sede civile dell’ammontare del danno subito. Nell’udienza di ieri anche la lunga arringa dei difensori di Rocco Versace che hanno ricostruito la vicenda offrendo una lettura diametralmente opposta a quella dell’accusa. La sentenza è attesa per il 19 giugno.

Foto © Imagoeconomica

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