Con la sentenza emessa a ottobre 2022 dal Tribunale di Patti si concludeva il primo grado del processo "Nebrodi" sulla Mafia dei pascoli, il sistema delle truffe in agricoltura con i fondi europei al centro della maxi inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina. Il processo di primo grado si era concluso con 90 condanne per un totale di oltre 640 anni di carcere, 10 assoluzioni totali e una prescrizione. Le condanne vanno da 30 anni fino a 2 anni di reclusione. Disposte anche numerose confische di imprese e somme di denaro. Il presidente del collegio Ugo Scavuzzo aveva impiegato quasi un'ora per leggere la sentenza emessa dopo una settimana di camera di consiglio. Oggi è iniziato processo d'appello a Messina davanti a 96 imputati; la prossima udienza è stata spostata al 29 febbraio. Al centro del processo Nebrodi, il sistema delle truffe sui fondi europei destinati all'agricoltura, un sistema fortemente combattuto dal protocollo Antoci, che porta il nome dell'ex presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci che nel maggio 2016 è sfuggito ad un attentato mentre viaggiava in auto. Il protocollo, ricordiamo, è poi diventato legge dello Stato.
Giuseppe Antoci: "Il metodo mafioso è chiaro ed evidente"
"La speranza è che vengano confermate le condanne precedenti e che l'aggravante mafiosa sia riconosciuta anche alle altre famiglie perché il metodo mafioso è chiaro ed evidente. Lo dobbiamo a quegli agricoltori vessati e umiliati ma anche a questi di adesso che stanno protestando" ha detto all’Agi Antoci parlando del processo d'appello. "Agli agricoltori - ha detto - bisogna dare la speranza che al di là della norma che sta dando grandi risultati non facendo più erogare somme ai mafiosi anche se loro tentano di bypassarla, c’é poi speranza di un Paese che non può permettere che i fondi europei all'agricoltura vadano a chi non ha diritto. Le risposte si danno con i fatti ed il metodo mafioso è la cosa più grave che possa accadere perché umilia la dignità delle persone, mi auguro che si faccia questo passo in avanti e che le pene aumentino piuttosto che diminuire". Con il processo di primo grado "abbiamo avuto un grande risultato, e' stata una eccezionale prova di efficienza della magistratura, un maxi processo che si e' concluso cosi velocemente con la condanna di 9 persone su 10 è un bel segnale al Paese, speriamo in tempi veloci anche per questo processo ed un aumento maggiore delle pene perché è un tema di dignità non solo di legalità. Dignità é una parola che il Presidente della Repubblica nel discorso del suo secondo insediamento ha pronunciato 23 volte ed una motivazione ci sarà”.
L'operazione Nebrodi
Indagini della guardia di finanza e del Ros dei carabinieri - coordinati dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai sostituti della Dda di Messina Antonio Carchietti, Fabrizio Monaco e Francesco Massara - a gennaio 2020 sfociarono nell'operazione Nebrodi che porto' a 94 arresti ed al sequestro di 151 imprese, conti correnti e rapporti finanziari per, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mafioso, danneggiamento a seguito di incendio, uso di sigilli e strumenti contraffatti, falso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, truffa aggravata. Le indagini, oltre a scoperchiare il sistema delle truffe per ottenere contributi comunitari concessi dall' Agea, l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, riscostruirono i nuovi assetti del clan dei Batanesi operante nella zona di Tortorici e si concentrarono anche sulla costola del clan dei Bontempo Scavo. A dicembre 2020, al termine dell'udienza preliminare, in 101 furono rinviati a giudizio mentre altri definirono la loro posizione con il rito abbreviato, altri ancora patteggiarono la pena. Il processo di primo grado si è concluso a novembre 2022 e adesso si apre il processo d'appello. Nel frattempo le indagini dei carabinieri del Ros, della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile sono andate avanti. Risale a circa una settimana fa l'operazione "Nebrodi 2", una nuova inchiesta con la quale la Direzione distrettuale di Messina ha nuovamente puntato l'attenzione sulle truffe in agricoltura e sul clan di Tortorici. L'operazione "Nebrodi 2" è sfociata in 23 arresti, 21 in carcere, 2 ai domiciliari su ordinanza di custodia cautelare. Disposte anche 14 ordinanze interdittive della sospensione dall'esercizio di attività imprenditoriali che legittimino la presentazione di istanze di contributi comunitari o statali. Sotto sequestro preventivo anche 349 titoli Agea. Eseguito inoltre il sequestro per equivalente di somme superiori a 750 mila euro sui conti di 8 società.
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