Era stato intercettato mentre diceva di avere incontrato Messina Denaro poco prima del suo arresto
Il gip del tribunale di Palermo Filippo Serio ha dichiarato ufficialmente la latitanza di Giovanni Battista Badalamenti, 69 anni, originario di Torretta (Palermo), ma residente da tempo negli Stati Uniti. Si tratta di un capomafia che era sfuggito dai primi del mese in corso a un decreto di fermo emesso dalla Dda di Palermo nell’ambito dell’operazione “New Tower”.Adesso Badalamenti è ricercato ufficialmente non solo in Italia, ma anche negli Usa. Il legale dell'indagato, l'avvocato Alessandro Ricci, potrà fare ricorso al Tribunale del riesame contro il decreto, anche se non eseguito, di fermo. Nell'operazione in cui è coinvolto anche Badalamenti erano stati arrestati Francesco Rappa, Giacomo Palazzolo, Salvatore Prestigiacomo di 54 anni e il suo omonimo di 50, Isacco Urso e Maria Caruso. Sono tutti originari della provincia di Palermo, in particolare di Torretta e di un altro paese come Borgetto, anch'esso unito da profondi legami di emigrazione con gli States. Il blitz era stato portato a compimento dal Servizio centrale operativo della polizia, dalla squadra mobile di Palermo in collaborazione con l'Fbi, che aveva agito contemporaneamente a New York, dove erano state eseguite altre misure cautelari. Badalamenti, in un colloquio intercettato nel luglio scorso, aveva parlato di un proprio incontro con Matteo Messina Denaro, quando il boss di Castelvetrano (Trapani) era ancora latitante.
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