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Intervista al  Segretario Gen. FLC CGIL Sicilia Adriano Rizza

Il caso della maestra di Campobello di Mazara Laura Bonafaede e di quella “amicizia” con Matteo Messina Denaro non può non richiamare immediatamente alla memoria quello che diceva lo scrittore comisano Gesualdo Bufalino  “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari".
Ed è proprio una maestra elementare la Bonafede, indagata nell’ambito delle indagini sulle coperture di M.M.D. , sospesa per 10 giorni , intanto, in via cautelativa dalla scuola di appartenenza. Questa vicenda solleva ovviamente numerosi interrogativi , che non dovrebbero neanche messi in discussione, sulla deontologia e sul mandato dei nostri educatori, sul loro ruolo sociale e sull’esempio che dovrebbero essere per tutti coloro che nella scuola, come accade soprattutto in alcune parti della nostra regione, vedono una opportunità di riscatto dal malaffare e da contesti altamente inquinati da esso.
Al di là di ogni ragionevole dubbio e del lavoro della magistratura inquirente, la Bonafede , per il suo comportamento, va allontanata dalla cattedra.  L’Assessore regionale all’Istruzione Turano incontra intanto a Roma il Ministro Valditara per concertare la linea rispetto all’accaduto.
Abbiamo sento il Segr. Gen. della Federazione Lavoratori della Conoscenza della Cgil Siciliana, Adriano Rizza (in foto).

Segratario, quale la posizione della Cgil rispetto a quanto accaduto?
Intanto è stata fondamentale ed importante la sospensione, occorreva un segnale immediato da parte dell’istituzione scolastica, in attesa di approfondire tutti gli aspetti che hanno caratterizzato questo evento “increscioso”. Detto ciò, è chiaro che poi saranno le autorità competenti, Ministero dell’Istruzione e Ufficio Scolastico Regionale, a decidere se esistono le condizioni affinché questa insegnante possa tornare tra i banchi di scuola, tenendo conto, ovviamente, del fatto che lei, come tutti i docenti , cura non solo l’aspetto prettamente didattico ma svolge un ruolo educativo.
Un bravo, e vero insegnate, deve essere un esempio per i propri alunni e non può avere nessun tipo di coinvolgimento diretto e indiretto con la criminalità né tantomeno con ambienti attigui.

Quale è il ruolo sociale del docente dunque?
Il docente svolge un ruolo sociale estremamente importante: non è un lavoro come altri, è una vera e propria missione quando questo si traduce in attività svolta , molto spesso, in contesti difficili dove la criminalità organizzata recluta il proprio esercito a partire dai quei giovanissimi che la scuola non riesce a trattenere o che le famiglie non seguono adeguatamente.
Ci sono casi, grazie al lavoro stupendo, difficilmente raccontabile, in cui gli insegnanti salvano le vite di tanti ragazzi, dandogli nuove prospettive, facendogli capire che un’altra strada è percorribile rispetto a quella che in alcuni ambienti sembra già tracciata per molti di quei ragazzi.

In attesa di conoscere quale sarà l’epilogo di questa triste vicenda, senza dubbio non possiamo  che  condannare la maestra Bonafede come insegnante, ribadendo che la sua condotta non è in alcun modo conciliabile col il mandato del docente, della responsabilità e del ruolo.
Il vecchio detto che recita “ i figli si educano con l’esempio” resta sempre valido e perfettamente adattabile al fatto che anche gli alunni si educano, oltre che con i libri, con l’esempio.

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di Saverio Lodato


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