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L’intervista al pentito di Cosa Nostra: “Ha ancora milioni di euro a disposizione ma saranno in qualche paradiso fiscale”

La cattura di Matteo Messina Denaro "è stata una messa in scena”, è il “risultato di un accordo” e il covo "è stato sapientemente ripulito prima dell'arrivo dei carabinieri", tanto è vero che alla fine "gli investigatori hanno trovato solo quello che lui voleva si trovasse, cioè poca roba. Mica hanno trovato l'agenda rossa di Paolo Borsellino...". A parlare è lo storico pentito di Cosa Nostra Gaspare Mutolo, che in una intervista esclusiva all'Adnkronos parla degli sviluppi dell'arresto della ex primula rossa Matteo Messina Denaro. L’ex autista di Totò Riina e soldato di Rosario Riccobono si è detto "stupito" anche delle modalità di arresto del boss. "A parte la mia esperienza personale e il mio arresto - ha spiegato - ma quando arrestano boss c'è tutto un altro clima. Armi alla mano, confusione. Qui invece è accaduto tutto in 'tranquillitudine' (tranquillità ndr), e questo fa pensare". "La cattura è avvenuta con una calma che sembrava una pacificazione, io ricordo che nelle catture di questi latitanti, c'è sempre stato un movimento particolare. Mentre per Messina Denaro e per lo spessore criminale che lo ha contraddistinto in quanto imputato nelle stragi e non solo, è sembrata più che altro una messa in scena. Basta vedere le immagini in tv. Insomma, una cattura programmata, per il quieto vivere di quel momento". Ma cosa intende Mutolo quando parla di quieto vivere? "I Carabinieri erano tranquilli forse perché c'era un accordo. Le spiego: un personaggio del genere cammina solo con la 'scorta', con i guardaspalle. Mentre lui era solo con una sola persona accanto. Questo mi lascia un po' perplesso. Insomma, per me è stata una cattura programmata, perché ci sono altri interessi. Ricordiamo i messaggi mandati dal carcere da Giuseppe Graviano su Berlusconi".

"A me non è sembrato l'arresto di un mafioso - ha detto ancora Gaspare Mutolo - mentre lui era uno dei mafiosi più pericolosi al mondo". E poi, ha parlato della "possibilità di una trattativa". "C'è stata, e ci sarà sempre una trattativa tra Stato e mafia - ha spiegato il pentito che oggi fa il pittore - In questo arresto non ho visto turbolenza, come in altri arresti, c'era tranquillità, lo ripeto. Non c'era alcuna sorpresa. Anche l'esultanza dei carabinieri non era evidente. Finora i carabinieri o i poliziotti sono sempre intervenuti in maniera diversa. Questa mi è sembrata una passeggiata, non un arresto di un boss". Poi, Mutolo ha parlato dei covi ritrovati a Campobello di Mazara, nel trapanese. "Vede, non hanno trovato documenti importanti nell'ultimo covo - ha detto - ieri hanno trovato una pistola calibro 38, ma non quello che hanno sperato come l'agenda del povero giudice Paolo Borsellino. Quindi, hanno fatto sparire tutto". Perché? "Non hanno trovato nulla perché forse c'era questo accordo, che Messina Denaro si doveva consegnare e lui avrà fatto sparire tutto. Qualsiasi persona ha qualcosa di compromettente a casa, figuriamoci Messina Denaro. Noi sappiamo che Messina Denaro fa parte della massoneria, della mafia, ha compiuto tutte le stragi e le cose orrende accadute in Italia, ma sicuramente non troveranno niente perché lui si è consegnato". E ha aggiunto: "Hanno fatto trovare quello che lui ha voluto fare trovare, come il viagra, i soldi, gli scontrini, i libri su Putin e Hitler, ma non c'era un documento serio, perché lui era in contatto con i maggiori industriali della Sicilia e dell'Italia".

Per Gaspare Mutolo "tutti a Campobello di Mazara sapevano che fosse lui, almeno l'80 per cento delle persone lo sapeva". E spiega il motivo: "Io, quando sono stato latitante e stavo a 300 metri da casa mia, in zona lo sapevano tutti. Figuriamoci se non lo sapevano i vicini di Messina Denaro...". Ma ora cosa succede in Cosa nostra? "Secondo me non succede niente. Qualcuno apprezzerà il suo gesto di resa per fare capire al governo che la mafia è cambiata, ricordiamoci che lui ha pochi anni di vita". Per l’ex killer di Cosa Nostra Messina Denaro "si è sacrificato, se lui è davvero ammalato cosi gravemente sono convinto che si sia fatto arrestare per lasciare un ricordo". Quale? "Che si è sacrificato per un gesto d'amore. In cambio, il governo dovrebbe dare qualcosa, come un intervento sull'ergastolo ostativo ad esempio o sul 41 bis, insomma tutto quello che c'era nel famoso papello di Riina". Anche se nei giorni scorsi, ha confermato la linea dura nella lotta alla mafia? "A volte uno può cambiare idea, per ora il Governo dice che non cambierà niente, bisogna aspettare. Bisogna avere pazienza. Il tentativo è quello di cambiare completamente le cose". Poi ricorda che "lo Stato è stato a due passi dallo sconfiggere la mafia, nel '92 e nel '93, poi piano piano hanno fatto marcia indietro". "Con questo gesto Messina Denaro può aiutare molti mafiosi in carcere", dice il collaboratore. Ma oggi la mafia quanto è forte? "E' sempre forte, è più forte di prima, ormai non spara, lo fa solo in momenti eclatanti ma se deve fare qualche azione, ci sono tanti modi per eliminare una persona". E sostiene che "non è più la mafia ignorante di una volta, si è emancipata, i figli dei mafiosi sono andati a scuola si sono laureati, perché il mafioso è sempre in cerca di soldi. Il denaro è il demonio, il male dell'umanità". E a proposito di denaro. Per Gaspare Mutolo, Messina Denaro ha "ancora milioni di euro a disposizione ma saranno in qualche paradiso fiscale. Li avrà affidati qualche industriale oltre ai familiari…”.

Dossier Arresto Matteo Messina Denaro

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