Nonostante la riduzione della pena a 16 anni e otto mesi, Aldo Ercolano, figlio di Iano, ieri è stato condannato dalla Corte d’Appello di Catania nell’ambito del processo di secondo grado frutto dell’inchiesta Brotherhood scattata nel 2016. Secondo le indagini il boss sarebbe riuscito a diventare una sorta di ‘cerniera’ tra la mafia e la massoneria, da qui il nome dell’operazione “fratellanza”. Un’operazione che fece tremare gli asset nella provincia di Catania. Nel mirino dei finanzieri, rivela Live Sicilia, "la Gran Loggia Federico II Ordine di stretta osservanza".
Con la sentenza giunta ieri si compie un altro passo giudiziario. La Corte d’Appello ha dichiarato inammissibile l’appello proposto dalla procura nei confronti di Antonino Finocchiaro, Cristian Puglisi e Antonio Drago per il reato di estorsione per intervenuta rinuncia delle parti. Stessa sorte anche per l’appello di Adamo Tiezzi. Tutti assolti in primo grado, fatta eccezione per l’avvocato Drago che era stato condannato per usura (pena rideterminata in 2 anni di reclusione). Francesco Rapisarda è stato condannato per turbativa d’asta a due anni e 8 mesi di reclusione (era stato assolto in primo grado). Confermata, infine, la condanna (sei anni e otto mesi) di Giuseppe Finocchiaro.
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Catania, mafia: condannato boss Aldo Ercolano a 16 anni
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