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I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, in collaborazione con il Comando Provinciale di Palermo, da questa mattina stanno dando esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Dda nei confronti di 5 persone accusate di concorso esterno in associazione di stampo mafioso, riciclaggio, ricettazione ed estorsione aggravati. 
In particolare l'attività investigativa, coordinata dalla Dda di Palermo e condotta attraverso l'approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette, corroborate da riscontri e dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, avrebbe fatto luce su meccanismo di riciclaggio di oro messo in atto da una società palermitana che, sulla base delle direttive impartite dal mandamento mafioso di Porta Nuova a Palermo, avrebbe agito da collettore di grandi quantità di materiale prezioso raccolte nel territorio di riferimento sia da ladri/rapinatori sia dai relativi ricettatori.

Il modus operandi
La società palermitana, che avrebbe agito da collettore di grandi quantità di oro rubato e che sarebbe stata finanziata sul nascere dall'allora reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, nel triennio 2016-2018 ha dichiarato operazioni di cessione di oro per oltre 2,19 tonnellate, per un controvalore di oltre 75 milioni di euro. 
Secondo quanto emerso dalle indagini l'oro, acquistato in totale omissione degli obblighi antiriciclaggio, fiscali e di pubblica sicurezza e con la presunta consapevolezza della sua origine delittuosa (furti e rapine), in una prima fase sarebbe stato sottoposto a un processo di fusione per essere poi ceduto ad altri operatori del settore sotto forma di lingotti/verghe. "Successivamente, per ridurre i rischi e dare una parvenza di legalità alle grandi quantità di oro movimentato - spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle -, gli imprenditori si sarebbero serviti di esercenti l'attività di 'compro oro', rispetto ai quali sarebbero emersi gravi indizi di reato in ordine all'emissione di false fatture di vendita". 
Con l'operazione è stato disposto anche il sequestro di 5 imprese attive nel settore del commercio dell'oro, nonché di somme di denaro, oro, disponibilità finanziarie, beni mobili registrati, immobili e aziende nella disponibilità di 27 indagati, fino alla concorrenza di circa 5 milioni di euro.

Foto © Imagoeconomica

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