Sessantadue condanne, per circa cinque secoli di carcere, sono state chieste a nome della procura di Palermo dal sostituto Dario Scaletta, nel processo "Mani in pasta". Si tratta di una inchiesta della Guardia di Finanza che lo scorso anno aveva portato a circa 100 arresti per Mafia ed estorsioni, concentrati soprattutto nei quartieri di Acquasanta, Arenella, Partanna Mondello, San Lorenzo e Resiutta. Nel giudizio abbreviato, in corso davanti al gup Simone Alecci, ci sono stati contributi di numerosi collaboratori di giustizia, ultimo dei quali Giovanni Ferrante, che ha iniziato a parlare dopo l'arresto di undici mesi fa: per lui la Dda ha chiesto una riduzione. La pena più alta è stata chiesta per Sergio Napolitano, 24 anni, mentre per Ferrante ne sono stati proposti appunto 8, con il riconoscimento dell'attenuante speciale della collaborazione.
Foto © Paolo Bassani
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