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Al centro del blitz la “terza famiglia” con a capo Cristian Lo Cicero

Questa mattina ventuno persone sono state arrestate nell’ambito dell’operazione antimafia della polizia di Catania, denominata "Third Family”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Carmelo Zuccaro. La 'terza famiglia' al centro del blitz scattato all'alba ad Adrano, in provincia di Catania, è quella che fa capo a Cristian Lo Cicero fermato alcuni mesi fa da agenti della Squadra mobile. Sarebbe stato lui a decidere di mettersi in gioco formando un gruppo criminale che si è intersecato tra le storiche famiglie dei Santangelo e degli Scalisi. Contestati i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, aggravata dall'essere armata, tentato omicidio aggravato, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente, detenzione ai fini di spaccio, armi e ricettazione, tentata rapina aggravata, tentata estorsione aggravata, evasione e favoreggiamento personale al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini sono durate un anno e il provvedimento del gip è stato eseguito da agenti della Squadra mobile di Catania e del commissariato di Adrano. L'indagine è stata avviata nel mese di ottobre 2018 e si è conclusa nel novembre 2019. Durante l’attività investigativa è emerso che Cristian Lo Cicero, sotto l'egida della famiglia mafiosa Mazzei, è riuscito a conquistare notevoli spazi, specie nel settore del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, promuovendo, organizzando e dirigendo un nutrito gruppo criminale, coadiuvato dal fratello Agatino e da Luigi Bivona, Francesco Celeste, Francesco Lombardo, Francesco e Giuseppe Restivo che, a loro volta, potevano fare affidamento su decine di affiliati. Durante le indagini sono state effettuati diversi sequestri di armi (5 fucili, 3 pistole e una bomba a mano) e munizioni e documentato il tentato omicidio ai danni di due pregiudicati, uno dei quali minorenne all'epoca dei fatti, scaturito da contrasti connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. La "terza famiglia" gestiva un vasto traffico di sostanze stupefacenti che poi provvedeva a commercializzare non solo ad Adrano, ma anche in quello di altri comuni delle province di Catania, Caltanissetta, Enna e Ragusa. Gli investigatori della polizia hanno anche scoperto che l'approvvigionamento della cocaina avveniva tramite personaggi vicini al clan Mazzei 'Carcagnusi' di Catania. Il rifornimento di sostanza stupefacente del tipo marijuana avveniva tramite dei canali albanesi, la cui presenza dei referenti è stata più volte documentata ad Adrano, mentre l'acquisto di eroina avveniva tramite dei contatti operanti nella provincia di Messina. Nel traffico di droga era stabilmente inserita anche una famiglia di 'caminanti', nomadi di nazionalità italiana che gestivano una piazza di spaccio in contrada Zizulli, ad Adrano. Un'altra piazza di spaccio, riconducibile al sodalizio criminale, era operativa tra le case popolari di Adrano di via IV Novembre ed era gestita principalmente dai pregiudicati Restivo e Carmelo Imbarrato. Durante le indagini sono stati effettuati quindici arresti in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e sequestrati 600 grammi di cocaina, 1,9 kg di eroina, 183 chilogrammi di marijuana e 2,8 chili di pastiglie di ecstasy.

Foto © Imagoeconomica

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