Si è sparsa la notizia già da qualche ora che in Olanda è stata catturata la primula rossa di Castelvetrano, il latitante corleonese Matteo Messina Denaro. Ma l'arrestato è invece Mark L., di Liverpool, difeso dall'avvocato Leon Van Kleef il quale ha poi chiarito che il suo assistito era già stato "condannato in Inghilterra negli anni '90" schedato con "le sue impronte digitali".
Come riferito dal quotidiano olandese ‘Het Parool’: "Gli ospiti e il personale del ristorante sono rimasti scioccati mercoledì pomeriggio quando una forza di polizia ha invaso il locale. Tre uomini seduti a un tavolo sono stati portati via con gli occhi bendati. Il proprietario è ancora stordito dall'intera situazione".
Mark L., scambiato per Messina Denaro, dopo essere stato arrestato è stato portato preso il carcere più sorvegliato dei Paesi Bassi, all'EBI di Vught, dove sono rinchiusi personaggi come Ridouan Taghi e Willem Holleeder.
Il giorno dopo l'arresto, l'avvocato di Amsterdam Leon van Kleef ha ricevuto una telefonata dall'EBI. Un certo Matteo Messina Denaro lo voleva come suo avvocato: “Non avevo mai sentito parlare di questo signore - ha riferito l'avvocato - e ho cercato su Google".
Dopodiché il legale si è recato dal suo assistito scoprendo il grossolano errore della polizia commentando che "se il mio cliente è un boss mafioso siciliano, io sono il Papa".
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