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A poche ore dall'operazione che ha decapitato il mandamento di Ciaculli che ha portato all'arresto di 16 soggetti è stato eseguito un nuovo blitz contro la mafia palermitana, questa volta ad essere colpito è stato il mandamento mafioso di Tommaso Natale nella zona occidentale della città. Il bilancio dell'operazione, denominata "Bivio 2" e coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, dai sostituti Dario Scaletta e Felice De Benedittis della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, è otto arresti (di cui sette in carcere e uno ai domiciliari) eseguiti dai carabinieri del comando provinciale. Tra i soggetti arrestati, vi è anche Francesco Caporrimo, figlio di Giulio Caporrimo, ritenuto dagli investigatori a capo del mandamento di Tommaso Natale e già detenuto, consegna uno spaccato di omertà. I reati contestati sono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni aggravate e danneggiamento seguito da incendio. Undici le estorsioni consumate o tentate ricostruite dagli investigatori dell'Arma, richieste accompagnate da violenze e attentati incendiari nella maggior parte dei casi perché il messaggio fosse chiaro ai 'ribelli'. Nel mirino degli uomini del racket commercianti ma soprattutto imprenditori edili. Una raffica di richieste estorsive, di cui solo due, però, denunciate spontaneamente dalle vittime.
Sotto alla lente d'ingrandimento della Dda, ancora una volta, il settore delle scommesse online, "la cui gestione - dicono i carabinieri - fa registrare la stabile infiltrazione della Mafia". Uno degli indagati raggiunti dalla misura cautelare è Giuseppe Vassallo, palermitano trasferito a Firenze, che grazie agli accordi con Giulio Caporrimo e Antonino Vitamia avrebbe commercializzato i propri siti per le scommesse online sul territorio di Tommaso Natale riconoscendo parte degli utili al clan. L'indagine, inoltre, ha rivelato ancora una volta la pressione del racket su imprenditori e commercianti di Palermo.
Inoltre gli investigatori hanno scoperto una "perdurante operatività" di Cosa nostra nel mandamento di Tommaso Natale nonostante le cinque operazioni scattate negli ultimi anni: 'Oscar', nel 2011; 'Apocalisse', nel 2014; 'talea', nel 2017; 'Cupola 2.0' tra il 2018 e il 2019; 'Teneo' nel 2020.
L'odierna operazione è nata dalle risultanze della precedente operazione "Bivio" eseguita a gennaio di quest'anno la quale ruota attorno alla figura di Giulio Caporrimo che, tornato in libertà nel maggio del 2019, si era ritrovato sottoposto a Francesco Palumeri, designato come sostituto da Calogero Lo Piccolo, nuovo capo del mandamento di Tommaso Natale, così come emerso da 'Cupola 2.0'.
Caporrimo, secondo quanto riportato dagli inquirenti, si era trasferito a Firenze per prendere le distanze dai nuovi assetti di Cosa nostra, prima avrebbe costretto Palumeri a ritirarsi dalla sua carica e poi avrebbe fatto ritorno a Palermo da reggente. La seconda tranche dell'inchiesta, sfociata nei provvedimenti di oggi, ha fatto luce su una serie di reati che sarebbero stati commessi anche da Caporrimo e dal figlio, Francesco.

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