Nello scontro usato anche il kalashnikov
I carabinieri del Comando provinciale di Catania, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, stanno eseguendo una misura cautelare in carcere nei confronti di 14 persone indagate, a vario titolo, di concorso in duplice omicidio (vittime furono Luciano D'Alessandro, di 43 anni, ed Enzo Scalia, di 29, detto Enzo 'negativa'), 6 tentati omicidi e porto e detenzione illegale di armi da fuoco in luogo pubblico, tutti con l'aggravante di avere agito per motivi abbietti e avvalendosi delle condizioni previste dall'associazione di tipo mafioso, al fine di agevolare i clan di appartenenza.
Le indagini hanno ricostruito i gravissimi fatti di sangue avvenuti a Catania l'8 agosto 2020, quando un gruppo di individui, costituito sia da semplici affiliati che da esponenti di vertice delle organizzazioni mafiose dei 'Cursoti Milanesi', a bordo di due auto e del clan 'Cappello', su almeno 14 motoveicoli, entrambe operanti nel territorio etneo, decisero deliberatamente di 'affrontarsi armati', tra colpi di kalashnikov e pistole, in strada nel popolare quartiere di Librino, causando due morti e diversi feriti. "Esito che - sottolinea la Dda della Procura di Catania - poteva essere ben più nefasto se si considera che lo scontro a fuoco si è verificato di sera popoloso quartiere Librino, caratterizzato da un'elevata densità abitativa e dove i residenti, anche donne e bambini, soprattutto per la calura estiva, sono soliti trattenersi in strada fino a tardi".