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In questo dialogo con Luana Ilardo, figlia dell'ex boss e infiltrato Luigi Ilardo, ho ripercorso la storia di un uomo che, dopo una vita passata dalla parte sbagliata, nel 1995 ebbe il merito di portare lo Stato a un passo dal capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, che si preferì non catturare. La storia di un uomo che, dopo una "soffiata istituzionale", venne ucciso e lasciato per decenni nel dimenticatoio.
La storia di un uomo che, grazie all'estenuante impegno di sua figlia, torna a vivere nelle battaglie di chi chiede verità e giustizia.
Insieme, io e Luana abbiamo cercato di collegare la vicenda di Ilardo al macro-tema della Trattativa Stato-mafia, sulla base delle sentenze che sono state prodotte negli ultimi anni sulle torbide connessioni tra pezzi delle istituzioni, della politica e dei servizi e anti-Stato. Un quadro che vede inscindibilmente legati gli omicidi di Salvo Lima e Giovanni Falcone, l'accelerazione della morte di Paolo Borsellino, il furto dell'agenda rossa, la costruzione di finti pentiti al fine di deviare le indagini su Via D'Amelio, il passaggio politico tra prima e seconda Repubblica e le stragi del 1993. Una storia di cui sono ancora vergognosamente celate le verità più importanti.
Proviamo a fare ordine.

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