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di AMDuemila
Ci sarà una nuova udienza per 33 imputati dell’inchiesta New Connection sulle famiglie di Cosa nostra “scappate”, capeggiate dai Inzerillo di Passo di Rigano, davanti al Gup con una nuova richiesta di rinvio a giudizio da parte dell’accusa per evitare il rischio scarcerazioni. L’udienza preliminare si terrà dopodomani. Dopo il primo annullamento della richiesta di processo, la difesa si appellerà al mancato rispetto della sospensione feriale, prevista per il mese di agosto appena finito. A riportare la notizia è stato oggi il “Giornale di Sicilia”. Come riportato dal giornale, la procura ha urgenza con la seconda richiesta di rinvio a giudizio. Secondo i legali il decreto andava fatto nel momento in cui è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, intorno al 20-22 luglio. In quanto la difesa e gli indagati avrebbero potuto disporre 20 giorni, più di 31 del mese di agosto, per preparare le proprie memorie difensive e richieste di interrogatorio. Invece avrebbero scoperto dopo il 12 agosto, quando è stata ripresentata la richiesta, di non avere più tempo. La questione sarà presentata davanti al Gup Elisabetta Stampacchia, lo stesso giudice che in luglio, come anticipato dal Giornale di Sicilia, aveva ritenuto fondamentale le tesi degli avvocati sull’errore di calcolo commesso dalla procura riguardo ai termini del procedimento, alla luce delle sospensioni previste per il lockdown dovuto al Coronavirus. Da questo è stata poi annullata la richiesta di rinvio a giudizio, con regresso all’avviso di conclusione delle indagini, che deve necessariamente precedere la stessa richiesta. Al centro della questione un errore legislativo che ha creato delle incertezze di interpretazione e che potrebbe provocare una serie di scarcerazioni per decorrenza dei termini. La data finale dovrebbe cadere il 21 settembre, secondo i calcoli dell’accusa: per evitare il ritorno in libertà i boss considerati pericolosi come Tommaso Inzerillo (u Muscuni) e Francesco Inzerillo (Franco u Tratturi, fratello di Totuccio) e degli altri 12 detenuti, si dovrà arrivare o al decreto che dispone il giudizio o alla scelta del rito abbreviato, con la fissazione dell’udienza.
L’inchiesta New Connection ha riguardato i nuovi legami di Cosa nostra siciliana con quella statunitense, in particolare tra gli Inzerillo, assieme ad alcuni componenti delle famiglie Spatola e Gambino, che negli anni ’80 furono duramente colpiti dai Corleonesi nella seconda guerra di mafia. Tra le vittime più rilevanti di quella guerra ci furono Salvatore Inzerillo, fratello del “Trottatore” e del “Moscone”, l’11 maggio 1981, e Stefano Bontade, il principe di Villagrazia. Il blitz erano scattato nel luglio dell’anno scorso e un mese e mezzo fa sarebbe dovuto scadere i termini di custodia degli arrestati.

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