di AMDuemila
La missiva era stata trattenuta dal carcere di Perugia, il capo mafia aveva fatto ricorso ma i giudici gli hanno dato torto
"Frasi rivolte a plurimi soggetti non identificabili" con "riferimenti a molteplici argomenti". E' con questa motivazione che la corte di Cassazione ha deciso di bloccare definitivamente una lettera del boss stragista Giuseppe Graviano destinata ai familiari e spedita nel marzo dello scorso anno. Una decisione contro la quale il capo mafia di Brancaccio aveva deciso di presentare ricorso in Cassazione, ritenendo illegittimo il provvedimento disposto del tribunale di Sorveglianza di Spoleto. Ma i giudici ermellini hanno ritenuto "pericolosa per l'ordine e la sicurezza" la "missiva spedita dal condannato ai propri famigliari". Graviano è stato inoltre condannato a pagare 3 mila euro di spese processuali. Dal carcere di Perugia dove si trovava Graviano la lettera era stata trattenuta e mai consegnata perché le frasi erano "rivolte a plurimi soggetti non identificabili" e perché "infarcita di riferimenti a molteplici argomenti, la gran parte non conferente con il tenore della missiva" e per questo "doveva essere ritenuta pericolosa per l'ordine e la sicurezza". La stessa cosa era avvenuta a febbraio scorso quando la Cassazione aveva anche in quel caso respinto il ricorso del mafioso, condividendo le conclusioni con il tribunale di Sorveglianza di Perugia che "la missiva conteneva un testo criptico", con "numeri e formule" e quindi " ".
Fonte: palermotoday.it