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di AMDuemila
In appello condanne ridotte a boss palermitano, due assolti

Si è concluso ieri, nonostante l'emergenza Coronavirus, il processo d'Appello in abbreviato nato dalle inchieste dei carabinieri "Brasca 4.0" e "Monte Reale", scattate nel marzo 2016, contro gli appartenenti ai clan di Monreale e San Giuseppe Jato.
La quarta sezione della Corte d'Appello di Palermo (presidente Giacomo Montalbano, a latere Luciana Caselli e Giuseppina Cipolla) si è comunque riunita, in quanto c'era il serio pericolo delle scarcerazioni a causa della decorrenza dei termini di custodia cautelare, e dopo otto ore di camera di consiglio è stata emessa la sentenza. Sono stati assolti due imputati e ridotto le pene ad altri quindici imputati ma, sostanzialmente, si può dire che anche in appello ha retto l'impianto accusatorio. Sono state accolte quasi del tutto le tesi del sostituto procuratore generale Umberto De Giglio.
Nel processo sono state ricostruiti diversi episodi di estorsioni. Alla fine sono state dieci le condanne confermate dal collegio presieduto da Giacomo Montalbano, rispetto alla sentenza del Gup Fernando Sestito del 24 aprile 2018. Gli assolti sono Giovan Battista Licari (8 anni la condanna oggi annullata) e Ettore Raccuglia (un anno e 8 mesi). Prosciolto per morte Salvatore Lupo, che in primo grado aveva avuto 12 anni. Per il resto le pene sono state inflitte a Antonino Alamia, confermati 12 anni, e Gregorio Agrigento, 14; riduzioni per Francesco Balsano 11 anni e 2 mesi (12 anni e 6 mesi davanti al Gup), Salvatore Billetta 8 anni (8 anni e 4 mesi); Ignazio Bruno 17 (erano stati 14, applicata la continuazione con una precedente sentenza); Alberto Bruscia, 8 anni e 4 mesi (erano stati 9); Onofrio Buzzetta, 10 anni e 4 mesi (12 anni e 4 mesi); Pietro Canestro un anno e 10 mesi (confermato); Giovan Battista Ciulla 9 anni e 8 mesi (11 anni e 8 mesi); Giuseppe D'Anna 12 anni (conferma); Sergio Denaro Di Liberto 8 anni e 8 mesi (9 anni e 4 mesi); Giovanni Di Lorenzo, confermati 11; Andrea Di Matteo 8 anni (8 anni e 8 mesi); Antonino Giorlando 2 anni e 2 mesi (3 anni); Giuseppe Giorlando 9 anni e 8 mesi (10 anni e 4 mesi); Giovanni Battista Inchiappa, confermati 8 anni e Umberto La Barbera un anno e 10 mesi; Tommaso Licari un anno e 8 mesi; Domenico Lo Biondo un anno e 8 mesi (2 anni e 4 mesi); Sebastiano Andrea Marchese 2 anni, confermati, così come a Giovanni Pupella 8 anni e 8 mesi; Nicola Rinicella 6 anni e 4 mesi (ne aveva avuti 8 e 4 mesi), Giuseppe Riolo 8 anni e 8 mesi (9 anni e 4 mesi); Girolamo Spina 9 anni (9 anni e 8 mesi); Giuseppe Tartarone Buscemi 9 anni e 8 mesi (erano stati 10 e 4 mesi); Salvatore Terrasi 8 anni, confermati.

Foto © Imagoeconomica

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