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A finire in manette anche i fratelli Scotto
di AMDuemila - Video
La Direzione investigativa antimafia di Palermo da questa mattina è impegnata nell'esazione di un provvedimento restrittivo emesso dal gip del Tribunale nei confronti di otto presunti affiliati alla famiglia mafiosa dell'Arenella. Si tratta di una delle famiglie più rappresentative del mandamento di Palermo-Resuttana. Gli otto sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione mafiosa e altri reati.
Tra gli arrestati vi sono anche i tre fratelli Scotto, Pietro, Francesco Paolo e Gaetano: quest’ultimo è una delle dieci persone accusate falsamente della strage di via d’Amelio dall’ex pentito Vincenzo Scarantino e adesso parte civile nel processo sul depistaggio che è in corso a Caltanissetta nei confronti dei poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo (ex appartenenti al gruppo Falcone-Borsellino, che indagò sull'attentato in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta).
Nei confronti di Gaetano Scotto c'è anche l'inchiesta sull’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida, avvenuto il 5 agosto 1989. Nei giorni scorsi il procuratore generale Roberto Scarpinato ha inviato un avviso di chiusura indagine, anticipando una richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti e del boss Nino Madonia.
Scotto ha sempre negato di appartenere alla mafia e di essere coinvolto nell’omicidio di Villagrazia di Carini. Anche suo fratello Pietro, tecnico di una società di telefonia, è stato coinvolto nell’inchiesta sull’uccisione di Paolo Borsellino. Era accusato di aver captato la chiamata in cui il magistrato diceva alla madre che stava per andare a farle visita nella sua abitazione di via d'Amelio. Condannato in primo grado, era stato poi assolto in appello.
I particolari dell'operazione, denominata "White Shark", saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle ore 11, presso Villa Ahrens, sede del Centro Operativo Dia di Palermo.

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