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L'ex calciatore già condannato in primo grado
di AMDuemila
Tre anni e sei mesi di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso. E' questa la richiesta di condanna del sostituto procuratore generale di Palermo Ettore Costanza ha concluso oggi la requisitoria nel processo d'appello al calciatore, già condannato in primo grado.
I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2010 ed il 2011. Per la procura di Palermo Fabrizio Miccoli si rivolse a Cosa nostra per fare in modo che venisse saldato un debito di circa 20 mila euro ad un suo amico. Secondo l'accusa l'ex giocatore del Palermo avrebbe messo in movimento il meccanismo di una richiesta estorsiva avanzata nei confronti dell'imprenditore Andrea Graffagnini, sollecitando Mauro Lauricella, figlio del boss del quartiere Kalsa Antonino, detto "Ù Scintilluni", a utilizzare metodi spicci per chiedere la somma di denaro di cui un ex fisioterapista del Palermo, Giorgio Gasparini, avrebbe preteso essere creditore relativamente alla gestione della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine. Successivamente, all'inizio del 2011 Miccoli diede a Gasperini una busta con all'interno tre assegni per otto mila euro.
Per i pm la somma sarebbe stata ottenuta proprio grazie alle pressioni del figlio del capomafia che, nel farsi dare i soldi, avrebbe fatto pesare i suoi legami familiari con Cosa nostra. Il fatto emerse durante le indagini per la cattura del boss latitante. In quell'occasione il figlio di Lauricella venne anche intercettato mentre in macchina parlava con Miccoli. In uno di quei dialoghi in macchina il bomber pronunciò la frase che di fatto decretò la fine della sua carriera a Palermo, canticchiando "Quel fango di Falcone".
Mentre Lauricella ha scelto di farsi processare col rito ordinario ed ha avuto un anno per violenza privata - l'accusa di estorsione è caduta - Miccoli, giudicato in abbreviato, ha avuto 3 anni e sei mesi. La procura inizialmente aveva chiesto l'archiviazione: fu il gip ad imporre l'imputazione. Il 2 ottobre il legale dell'ex bomber, l'avvocato Castronovo, terra' la sua arringa difensiva.

Foto © Getty Images

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