di AMDuemila
Il Tribunale del Riesame annulla l'ordine di custodia del gip
E' stato annullato dal Tribunale del riesame di Palermo l'ordine di custodia che era stato emesso dal gip nei confronti dell'appuntato scelto dei carabinieri Giuseppe Barcellona, che prestava servizio presso la compagnia di Castelvetrano, accusato di aver rivelato informazioni sulle indagini per la cattura del superlatitante di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro.
Da ieri, dunque, il militare non si trova più in carcere ma agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa, Barcellona, addetto a trascrivere i contenuti delle intercettazioni disposte nell'ambito della cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro, avrebbe passato a Marco Zappalà, funzionario della Dia di Caltanissetta e anch'egli arrestato lo scorso 16 aprile, un verbale di conversazione tra due indagati in cui si faceva riferimento a dinamiche interne alla famiglia mafiosa di Castelvetrano. Ad oggi gli inquirenti non sono riusciti ad accertare se la fuga di notizie abbia riguardato anche la parte del dialogo relativa a un covo di Messina Denaro.
"Il tribunale del riesame - hanno fatto sapere i legali di Barcellona, Vincenzo Basile e Gianni Caracci - ha accolto la tesi difensiva facendo cadere l'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio per il nostro assistito pur mantenendo quella di accesso abusivo al sistema informatico".
Quando è stato sentito davanti al gip, Barcellona aveva ammesso di aver consegnato al suo ex superiore Zappalà il verbale di alcune trascrizioni di intercettazioni, sostenendo però di averlo fatto perché lui glielo aveva chiesto e pensando che non ci fosse alcuna anomalia.
Alcune settimane fa il riesame aveva annullato anche l'arresto dell'ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccariono mentre era stata respinta la richiesta di scarcerazione nei confronti di Zappalà. Per quanto concerne la posizione di Vaccarino la Procura di Palermo (a coordinare le indagini sono il procuratore aggiunto Paolo Guido ed i pm Pierangelo Padova e Francesca Dessì) attendono di conoscere le motivazioni del provvedimento prima di valutare se ricorrere o meno in Cassazione.
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