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Indagato per corruzione elettorale il deputato regionale di Forza Italia, Stefano Pellegrino

I carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e del Ros questa mattina hanno eseguito dei fermi nei confronti degli imprenditori Calogero Luppino, di Campobello di Mazara (TP), Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto di Castelvetrano (TP), gestore di un centro scommesse online a Campobello di Mazara. I tre sono accusati di associazione mafiosa ed estorsione.
Secondo gli investigatori il Luppino avrebbe finanziato la famiglia del boss corleonese, Matteo Messina Denaro, che tutt’oggi è ancora latitante.
Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, hanno permesso di monitorare la rapidissima ascesa imprenditoriale di Luppino nel mondo delle scommesse e dei giochi on line. A garantirne il successo sarebbero stati i clan mafiosi di Castelvetrano, Paese di origine del boss ricercato, e Mazara del Vallo, che obbligavano gli esercizi commerciali a installare i device delle società di Luppino e Giorgi, minacciando di ritorsioni i titolari che si rifiutavano. Luppino, con l'aiuto di Giorgi, che gestiva la cassa del "mandamento" mafioso, provvedeva alle spese legali e alle altre necessità del boss detenuto Franco Luppino e al finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano.
Inoltre, attraverso il terzo fermato, Francesco Catalanotto, molto legato al cognato di Messina Denaro, Rosario Allegra, venivano fatti arrivare soldi alla famiglia del padrino latitante. E' in corso anche un sequestro beni (circa 5 milioni) nei confronti degli indagati.
All'interno della stessa operazione, la direzione distrettuale antimafia di Palermo ha notificato un avviso di garanzia con invito a comparire al deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino. Il parlamentare è indagato per corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri di Trapani. Al deputato, che è anche membro della commissione regionale antimafia, eletto alle ultime elezioni regionali con oltre 7670 mila preferenze, i magistrati contestano di aver avuto il sostegno elettorale degli imprenditori Luppino e Giorgi. Secondo gli inquirenti, i due imprenditori, obbedendo agli ordini inviati dal carcere dal boss detenuto Franco Luppino, avrebbero sostenuto la candidatura alle elezioni regionali del politico, promettendo e distribuendo generi alimentari agli elettori in cambio della promessa di voto. A Pellegrino, marsalese, avvocato, non è stata contestata però l’aggravante mafiosa. Nella scorsa legislatura il politico 61enne era subentrato a Girolamo Fazio, dimessosi dopo essere stato indagato in un’inchiesta per corruzione. L’indagine odierna è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Francesca Dessì e Gianluca De Leo.

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