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cortese renato foto emanuele di stefano“Cosche si stanno evolvendo in cerca di nuove frontiere”
di AMDuemila
"A distanza di un anno dal mio insediamento non posso non sottolineare che il nostro impegno prioritario continua ad essere la lotta alla mafia, guardando con allarme alle scarcerazioni di boss". Ad affermarlo è il questore di Palermo, Renato Cortese, intervenuto nel corso della Festa della Polizia. "Cosa Nostra trae illeciti guadagni da tradizionali canali di approvvigionamento come la droga, gli appalti, la corruzioni, le estorsioni. - ha aggiunto - Una piaga questa con la quale per troppo tempo gli imprenditori palermitani hanno dovuto convivere quasi come se fosse un elemento insostituibile e consolidato nel contesto economico, pagando il pizzo alle organizzazioni criminali o addirittura arrivando a sacrificare la loro stessa esistenza quando non erano più in grado di sostenerlo. Contro questo male subdolo sono stati profusi i nostri sforzi dando respiro alle imprenditoria pulita. A questa chiedo con forza di denunciare e di ribellarsi e di affidarsi con fiducia alle forze di polizia. Non hanno più alibi. Lo Stato è forte e coeso, compatto nel sostenerli in questo percorso". "Le cosche si stanno evolvendo in cerca di nuove frontiere, di nuovi guadagni: la gestione dei rifiuti, il mondo delle scommesse, la manipolazione delle gare calcistiche, il gioco on line. Dobbiamo tenere ben presente la letale pervasività di Cosa Nostra - ha proseguito - che con duttilità ha acquisito le capacità per infiltrarsi non soltanto nei mercati illeciti ma soprattutto per propagarsi in quelli leciti producendo effetti devastanti alterando le regole del mercato e portando al collasso le piccole imprese oneste". Per il questore "la mafia potrebbe rivitalizzarsi paradossalmente grazie alla scarcerazione di una dozzina di elementi di spicco tornati in libertà per scadenza dei termini o perché hanno scontato le pene. E a quest'allarme che dobbiamo essere pronti a dare una risposta. Una risposta giuridica perché l'assetto normativo di contrasto è quello pensato e costruito per una mafia ormai passata, una mafia violenta che mostrava la sua forza con azioni palesi eclatanti". "Oggi il suo agire è occulto, strisciante, silente, - ha concluso - ma la sua pervasività non è meno letale e il suo modus operandi richiede delle norme adeguate realizzate ad hoc per contrastare questo fenomeno".
Infine ha fissato l’obiettivo: “La vera strategia di contrasto è quella di dare risposte adeguate ai cittadini in termini di sicurezza, di lotta al degrado, di tranquillità sociale, di benessere percepito. La vera strategia è quella di restituire una città più vivibile, più sicura, più accogliente e per questo che oggi sono lieto di premiare tra gli altri i poliziotti che hanno dato la caccia per otto mesi ad un uomo che ha commesso il peggiore dei reati: una violenza sessuale ai danni di una giovanissima turista inglese. La nuova strategia contro la mafia passa anche attraverso la tutela delle donne. Una società non può dirsi realmente progredita se ancora accetta manifestazioni di violenza specchio di una concezione proprietaria della donna che ormai è inaccettabile".

Fonte: ANSA

Foto © Emanuele Di Stefano

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