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cella che si apre c ansaSi alleggerisce anche posizione di Francesco Nania
di AMDuemila
Il Tribunale del Riesame di Palermo ha disposto la scarcerazione per quattro, ed i domiciliari per una quinta persona, tutti indagati nell’operazione “Game Over” che ha messo in luce un sistema di scommesse illecite con l’appoggio della mafia e di insospettabili colletti bianchi la cui base logistica era Partinico. Tra gli arrestati vi erano anche l’imprenditore Ninì Bacchi e Francesco Nania.  
Quest’ultimo resta in cella ma con numerose pesanti accuse in meno. Nania, difeso dall’avvocato Michele GIovinco, indicato come il nuovo capo del mandamento mafioso di Partinico, è considerato il braccio destro di Bacchi. Resta in carcere con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e l’accusa di aver creato società avvalendosi di prestanome ma non ha retto al Riesame l’aggravante di aver diretto e organizzato Cosa nostra a Particnico.
Un ricorso che è stato accolto anche contro l’ipotesi di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, il traffico di droga, furto di energia elettrica e concorrenza sleale per aver imposto le società di scommesse illecite di Bacchi.
Il Tribunale ha anche rimesso in libertà “Jonathan” Orvieto Guagliaro, considerato il “concorrente” di Bacchi nell’ambito dell’imposizione dei centri scommesse illegali, appoggiato anche dalla mafia, e poi ancora sono tornati in libertà Giuseppe Alessandro Lo Bianco, a cui erano state formulate le accuse di associazione di stampo mafioso e di aver fatto da prestanome per un’agenzia di scommesse, Marco Cannatella e Antonio Grigoli. Quest’ultmi due sono difesi dagli avvocati Antonio Maltese ed Antonio Ingroia. Per Salvatore Cusumano sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Foto © Ansa

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