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1Sequestrati beni per 15 milioni
di AMDuemila
La Guardia di finanza di Catania ha arrestato otto persone per il reato di associazione mafiosa finalizzata all'acquisizione di posizioni predominanti nel settore economico degli imballaggi per la produzione ortofrutticole di Vittoria (Ragusa), con intestazione fittizia di imprese e traffico illecito di rifiuti. I finanzieri hanno anche eseguito un'ordinanza del Gip, emessa su richiesta della Dda di Catania, di sequestro preventivo dei patrimoni aziendali delle imprese M. P. Trade srl e International Packing srl, entrambi di Luigi Puccio, G.Z.G. srl di Zaira Scribano, Gr Trade di Emanuele Melfi, la coop Decaplast di Salvatore Asta ed Ecoline srl di Giuseppina Puccio, tutte con sede a Vittoria.
L'operazione ha portato alla luce l'operatività di imprese di raccolta e stoccaggio di rifiuti, riconducibili a Giombattista Puccio (57 anni), detto “Titta u Ballerinu”, appartenente sia alla Stidda che a Cosa nostra, e Emanuele Greco, vicino al clan Dominante-Carbonaro, che hanno operato un sistematico traffico illecito di rifiuti plastici, provenienti prevalentemente dalle serre per la coltivazione di ortofrutta, realizzato con la creazione di siti di stoccaggio abusivi. I quantitativi di materiali plastici - dicono gli investigatori - monitorati con servizi di osservazione, pedinamento e videoriprese di oltre 20 viaggi di automezzi (per circa 100 tonnellate) non hanno trovato alcun riscontro nei documenti di trasporto esaminati dagli specialisti del Gico: i rifiuti erano convogliati in un fabbricato dove venivano triturati in maniera completamente illegale prima del successivo smaltimento.

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Le indagini, svolte dal Gico del Nucelo di Polizia Tribuataria della Guardia di Finanza catanese, hanno preso sputo da una segnalazione proveniente dalla Direzione nazionale antimafia, dopo un esposto presentato dal direttore del Consorzio nazionale per il riciclaggio di rifiuti e dei beni a base di polietilene, nel quale veniva denunciata un'illegale raccolta e lavorazione di rifiuti plastici.
Durante l'indagine è emersa pure un'intercettazione che testimonia l'esistenza, scoperta dalla Gdf, di un monopolio di ditte, legate a organizzazioni criminali, degli imballaggi per l'ortofrutta di Vittoria. Un operatore commerciale rassicurava al telefono Puccio, che una vendita di cassette di plastica, avvenuta a sua insaputa, era stata destinata fuori dal circuito vittoriese e che, dunque, ciò non avrebbe intaccato il predominio del "cartello" creato dal Puccio e dagli altri indagati.
Secondo la Gdf, le imprese di Puccio e Greco sono divenute leader nel settore della produzione degli imballaggi e hanno estromesso le aziende concorrenti che non si piegavano alle condizioni imposte, assumendo in tal modo il controllo dell'intera filiera commerciale. Infatti Puccio e Greco stabilivano i prezzi di vendita e si ripartivano “equamente” gli utili, mentre Giacomo Consalavo (62 anni) e il figlio Micheal (28 anni), una volta entrati a far parte del sistema, producevano la stessa tipologia di imballaggi autorizzati da Puccio e Greco. I quattro sono stati arrestati e portati in carcere.

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Nel corso delle intercettazioni telefoniche i militari hanno accertato l'intenzione di Puccio di esportare nell'Europa dell'Est i rifiuti plastici illecitamente raccolti. Nel sistema imprenditoriale illecito, Puccio si sarebbe avvalso del figlio Giovanni, 36 anni, e di Salvatore Asta, 39 anni, entrambi arrestati e portati in carcere, nonché dell'altro figlio, Luigi 29 anni, e del genero Giuseppe Buscema, 39 anni, posti agli arresti domiciliari. La guardia di finanza dice che "le imprese mafiose operanti da anni nella produzione di imballaggi per i prodotti ortofrutticoli e nella gestione dei rifiuti sono risultate formalmente amministrate da prestanome - tutti indagati nell'inchiesta - parenti, affini o persone di fiducia di Giombattista Puccio il quale, pur gestendo in prima persona i lucrosi affari, non appariva titolare di alcuna carica sociale".
Dall'inchiesta della Dda di Catania è emerso oltreché un articolato sistema di stoccaggio rifiuti, un nuovo modus operandi dei clan nelle zone con importanti realtà produttive. Infatti le bande criminali si impongono attraverso l'acquisizione del controllo esclusivo di settori economici di rilievo come la produzione degli imballaggi. Il controllo viene esercitato con il ricorso alle tipiche modalità della mafia: sopruso e intimidazione.

Fonte Ansa

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