I pentiti lo indicano come esattore del pizzo
di AMDuemila
Oltre un milione di euro. A tanto ammonta il “tesoretto” composto da ville, terreni, fabbricati, autovetture e conti correnti sequestrati questa mattina dagli uomini della Dia, su ordine del Tribunale Misure di Prevenzione di Palermo, all'imprenditore di Carini Giacomo Lo Duca. Quest’ultimo, arrestato nel 2011 nell'operazione 'Codice Rosso’ con l’accusa di aver intrattenuto rapporti con esponenti della famiglia mafiosa dei Passalacqua, e accusato da diversi pentiti di essere un esattore del pizzo. Inoltre vi sono delle intercettazioni in cui lo stesso partecipa a incontri con mafiosi.
Le indagini economico-patrimoniali svolte dagli investigatori hanno permesso di accertare la sproporzione esistente tra il valore delle disponibilità ed i redditi dichiarati dall'imprenditore, "a conferma della sua pericolosità sociale", sottolinea la Dia. Il provvedimento di confisca è stato firmato dal nuovo presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Raffaele Malizia. Il provvedimento segue il sequestro eseguito nel dicembre 2015 e integrato nel marzo 2017. Due anni fa, Lo Duca era stato già condannato per associazione mafiosa. I giudici delle Misure di prevenzione ripercorrono le accuse mosse nei suoi confronti, la Dia ha poi passato al setaccio il patrimonio, la cui origine risulta incerta.
Immagine tratta da "Giornale di Sicilia"
Operazione Dia, confiscati beni ad imprenditore
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