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via palestro c archivio vigili fuoco milanoIl giudice si astiene, si era già occupata della posizione di Tutino 
di AMDuemila
Rinviata a data da destinare l'udienza prevista per oggi in Cassazione per la strage di Via Palestro. In questa occasione sarebbe dovuto essere esaminato il ricorso del Pg della Corte di Assise di Appello di Milano contro l'assoluzione di Filippo Marcello Tutino. Quest’ultimo, secondo la Procura milanese, avrebbe fatto da basista per l'attentato mafioso avvenuto il 27 luglio del 1993 nel capoluogo lombardo, dove ci furono cinque vittime e dodici feriti a causa dell'esplosione di un'autobomba davanti al Padiglione d'Arte contemporanea.
La consigliera Alessandra Bassi, componente del collegio della Sesta sezione penale che si doveva occupare di questo procedimento ed era stata designata come relatrice, ha dichiarato infatti la sua astensione poiché in sede di merito si era già occupata della posizione di Tutino.
Il sostituto pg Tiziano Masini aveva chiesto l'ergastolo per l'imputato, così come la Procura in primo grado, ma secondo la Corte d'Assise in mancanza di prove non erano sufficienti le sole dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, seppur attendibile come Gaspare Spatuzza, per condannare all'ergastolo.
In carcere ad Opera per la condanna inflitta dal gup di Palermo a 10 anni e 8 mesi di reclusione per essere un mafioso del clan Brancaccio, a Tutino il 13 gennaio 2014, proprio in seguito alle dichiarazioni di Spatuzza, era stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di strage aggravata dalle finalità di eversione dell'ordine democratico e di aver favorito Cosa Nostra. 
Per la strage di via Palestro sono stati già condannati in via definitiva molti dei protagonisti della sanguinosa stagione eversiva di Cosa Nostra: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano e Formoso, Matteo Messina Denaro, lo stesso Spatuzza. Tutino era accusato di aver partecipato al furto dell'auto che poi saltò in aria e di aver fornito supporto logistico agli esecutori materiali. Grazie alla partecipazione a quella strage, secondo l'accusa, sarebbe stato riabilitato da Cosa Nostra dopo che, per uno sgarro, era stato relegato ai margini.
In aula erano oggi presenti alcune delle parti civili, anche se non ricorrenti: il Comune di Milano assistito dall'avvocato Marco Dal Toso, la Regione Lombardia rappresentata dall'avvocatessa Antonella Forloni e la Presidenza del Consiglio dei ministri dagli avvocati dello Stato Wally Ferrante e Stefano Vitale. Tutino - difeso in Cassazione dagli avvocati Flavio Sinatra e Giovanni Aricò - era stato assolto anche in primo grado "per non aver commesso il fatto”.

Foto © Archivio Vigili del Fuoco di Milano

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