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messina denaro matteo web6Arrestato nell’operazione Golem II
di AMDuemila
La Dia di Trapani ha confiscato beni mobili e immobili riconducibili a Giovanni Filardo, imprenditore edile di Castelvetrano e attualmente detenuto in carcere. Filardo è cugino di primo grado del latitante Matteo Messina Denaro. Con lo stesso provvedimento, emesso dal Tribunale di Trapani, è stata disposta nei suoi confronti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di dimora per quattro anni.
La confisca scaturisce da indagini economico-patrimoniali delegate alla Dia dalla Procura della Repubblica di Palermo, e ha riguardato un’impresa edile a responsabilità limitata, 23 tra mezzi d'opera, automezzi e autoveicoli, un fabbricato rurale, 7 appezzamenti di terreno, una villa con finiture di pregio, un fabbricato ad uso abitativo e 4 conti correnti bancari.
Filardo è stato arrestato nell'operazione Golem II, scattata nel 2010, accusato di concorso in associazione mafiosa e di fare parte del mandamento mafioso di Castelvetrano, di estorsioni, incendi, interposizione fittizia di valori, di avere agevolato la latitanza di Messina Denaro. In seguito è stato condannato in via definitiva a 12 anni e sei mesi di reclusione, con sentenza della Corte d'Appello di Palermo, che ha riformato la sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Marsala in primo grado.
Nel dicembre 2013 Filardo è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di trasferimento fraudolento di beni, aggravato dall'aver agevolato Cosa nostra. L'indagine riguardante i suoi beni ha fatto emergere la “manifesta sproporzione tra il valore dei beni e la capacità reddituale dell'imprenditore, tale da non consentire la possibilità di acquisire le risorse finanziarie, idonee ad avviare autonomamente nuove attività commerciali. Tali disponibilità, pertanto sono da considerarsi frutto delle attività illecite o il reimpiego dei relativi proventi”.

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