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Confermare la condanna all’ergastolo per il boss di Corso dei Mille, Francesco Tagliavia. E’ questa la richiesta che il sostituto procuratore generale della Cassazione, Mario Pinelli, ha fatto nella sua requisitoria davanti alla Seconda sezione penale della Suprema Corte presieduta da Giacomo Fumu.
Tagliavia è accusato di aver messo a disposizione i suoi uomini e prestato il suo assenso alla strage mafiosa del 27 maggio 1993, in via dei Georgofili a Firenze. Una strage in cui morirono cinque persone, tra le quali due bambine, e rimasero ferite altre quaranta, avvenuta con lo scoppio di una autobomba che danneggiò gravemente anche il patrimonio artistico nei pressi degli Uffizi.
Tagliavia venne arrestato nel maggio 1993. Uno dei suoi “soldati”, Pietro Romeo, l’aveva chiamato in causa già nel corso della prima inchiesta avviata immediatamente dopo gli attentati, ma le sue dichiarazioni non erano state ritenute sufficienti per procedere a carico del boss. Cosa che è stata resa possibile quando nel 2008 sono sopraggiunte le dichiarazioni d'accusa di Gaspare Spatuzza che ha contribuito a riaprire le indagini non solo sui fatti del '93 ma anche su quelli del '92 con le stragi di Capaci e via d'Amelio.
E’ la seconda volta che la posizione di Tagliavia viene esaminata dai supremi giudici che, in precedenza, avevano annullato con rinvio il verdetto d’appello affinché fosse compiuta una più analitica valutazione degli elementi di prova a supporto delle dichiarazioni dei pentiti Gaspare Spatuzza e Pietro Romeo sul coinvolgimento del boss nella strage fiorentina. Era stato invece escluso l’apporto di Tagliavia negli attentati di Via Palestro a Milano, e per quelli al Velabro e a Via Fauro a Roma, compreso quello fallito allo stadio Olimpico. Per queste accuse, era stato prosciolto. Nel dibattimento svoltosi ieri in Cassazione, gli avvocati delle parti civili – costituite dai familiari delle vittime, Comune di Firenze e Regione Toscana, Ministero della Difesa – hanno chiesto ai supremi giudici di confermare l’ergastolo per Tagliavia rilevando che nell’appello bis i giudici avevano dato per accertata la partecipazione alla riunione di Santa Flavia e la piena credibilità dei pentiti. La decisione è attesa tra stasera e domani. La Cassazione ha infine rinviato al prossimo 20 febbraio la decisione sul ricorso del boss Francesco Tagliavia contro la condanna all’ergastolo per la stage di Via dei Geogofili a Firenze. Lo si è appreso al termine della camera di consiglio della Seconda sezione penale che emetterà il verdetto il prossimo 20 febbraio.

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