Nel mirino della Guardia di Finanza i beni degli eredi dell'avvocato Marcatajo, dell'ingegnere Cuccio e Scozzari
di AMDuemila
Un milione di euro. Tanto è il valore dei beni che questa mattina i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo hanno posto sotto sequestro nelle province di Palermo e Trapani. Si tratta di appartamenti, magazzini, cassette di sicurezza e disponibilità finanziarie appartenenti ad un esponente mafioso e di due professionisti “prestanome” della criminalità organizzata.
Non figure qualunque. Al centro del sequestro vi sono infatti i beni degli eredi dell'avvocato Marcello Marcatajo, deceduto lo scorso aprile. Era accusato di aver riciclato fondi delle famiglie Galatolo e Graziano, boss dell’Acquasanta e di Resuttana. Ai suoi eredi sono stati sequestrati sette immobili fra Palermo e San Vito Lo Capo, una cassetta di sicurezza e nove rapporti bancari, per un valore complessivo pari a circa 553 mila euro. Marcatajo avrebbe utilizzato per queste somme per acquistare beni immobili poi rivenduti a terzi in buona fede.
Dalle indagini della Dda di Palermo era anche emerso che a lui era stato dato il mandato di vendere 30 box auto al prezzo di 500mila euro e che la metà di quella somma sarebbe stata utilizzata per acquistare il tritolo per uccidere il pm titolare delle indagini sulla trattativa Stato-mafia, Antonino Di Matteo.
Altro soggetto colpito dal sequestro di beni è Francesco Cuccio, sottoposto ad indagini per aver agevolato l’attività di Cosa nostra nello svolgimento della sua attività professionale di ingegnere. Proprio Cuccio è accusato di aver fatto in modo di eseguire lavori edili sapendo, secondo l'accusa, che l’attività di tale impresa venisse svolta reimpiegando soldi riconducibili ai Graziano. A lui sono stati sequestrati un immobile, una cassetta di sicurezza e due rapporti bancari, per un valore complessivo pari a circa 200 mila euro. Infine beni per circa 250mila euro (due immobili e 16 rapporti bancari) sono stati sequestrati a Giampiero Scozzari. Quest'ultimo è accusato di essere stato vicino al boss Gianni Nicchi ed è stato condannato dalla Corte d’Appello di Palermo a dieci anni di reclusione per aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo-Pagliarelli. E’ accusato di essere stato particolarmente attivo nel settore delle estorsioni.