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rifiuti mafia effEx boss di Bagheria collabora con la giustizia
di AMDuemila
Dall'interesse della mafia nei rifiuti al racket in provincia, il nuovo collaboratore di giustizia Pasquale Di Salvo, 53 anni, potrebbe fare nomi e portare alla luce nuovi fatti sul clan di Porta nuova e Bagheria. Indizi utili agli investigatori anche per smascherare possibili infiltrazioni nella politica locale. Nonostante Di Salvo in passato fosse stato all'interno delle forze dell'ordine, (addirittura per un breve periodo fu nel servizio di scorta di Giovanni Falcone, ndr) era uno degli uomini fidati dell'anziano capomafia di Bagheria, Pino Scaduto. A chi infatti rimproverava il passato di Di Salvo, Scaduto rispondeva: “Dignità ne ha trentatremila volte più”, e ancora, la divisa fu “una disgrazia” “dopo se n'è accorto e si è spogliato... è onesto al cento per cento questo te lo posso dire io...”.
A Di Salvo, sebbene fosse un semplice soldato alle dipendenze del capo decina Carmelo D'Amico e del capo famiglia Nicolò Testa, erano affidati anche compiti delicati come le estorsioni ai danni dei commercianti e le comunicazioni fra gli affiliati. Certo è che l'ex mafioso di Bagheria veniva avvisato su alcuni possibili blitz tramite qualche soffiata. Questo sembra essere avvenuto, ad esempio, per il blitz di dicembre scorso in cui venne arrestato Di Salvo nell'operazione Panta Rei. “... per ora sono un po' messo in disparte – diceva lui stesso poco prima di essere arrestato - perché ho un brutto presentimento... sto aspettando questa risposta dell'Albania, perché se arriva, così mi allontano un poco…”.
Di Salvo era anche un uomo d'affari e secondo gli investigatori, avrebbe sfruttato le informazioni che raccoglieva all'interno della macchina comunale. I rifiuti sembrano essere stati un chiodo fisso per lui che, dopo aver comprato dei macchinari, riuscì ad avere dei contratti con il consorzio intercomunale per la gestione dei rifiuti.  In realtà il neo pentito fu condannato, qualche anno fa, per truffa perchè l'imprenditore aveva finto di fornire attrezzature alla Coinres. Ci riprovò nel 2011, fornendo alcuni mezzi al Comune. Poi nel 2014 avrebbe provato ad entrare in affari con la “Novema srl”, una ditta già nel settore. Però il titolare della ditta, Ciro Spinella, e un funzionario del Comune di Bagheria denunciarono di aver subito pressioni dal boss. E fu grazie anche a queste denunce che emerse l'attività estrosiva di Di Salvo. Cosa particolare è che quella ditta ora è ritenuta, dagli inquirenti, vicina ad alcuni mafiosi di Corleone.
In alcune intercettazioni si sente l'ex boss lamentarsi del sindaco di Bagheria Patrizio Cinque : "Domani mattina ho l'appuntamento per il discorso dell'immondizia, perché qua sta succedendo un macello, completamente, ora mi avevano promesso pure che mi mettevano a me come responsabile... però con questo sindaco (Patrizio Cinque, ndr)... questo bersaglia tutti.. .a tutti che vuole denunciare... non puoi avvicinare un assessore, non puoi avvicinare a nessuno".
Su tutto questo non resta che ascoltare cosa Di Salvo racconterà al pm Francesca Mazzocco e al procuratore aggiunto Leonardo Agueci, che da qualche settimana stanno raccogliendo le sue dichiarazioni. Nel mentre prosegue il processo che lo vede al banco degli imputati seduto assieme ad altre 40 persone.

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