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dina ninodi AMDuemila
La Procura di Palermo ha chiesto l'applicazione delle misure di prevenzione personali nei confronti di Nino Dina, parlamentare regionale già dell'Udc e ora iscritto al Gruppo misto. Secondo quanto riportato dall’edizione di La Repubblica-Palermo alla sezione misure di prevenzione del tribunale, presieduta da Giacomo Montalbano, i Pm chiedono per Dina la sorveglianza speciale e l'obbligo di soggiorno in quanto ritenuto “socialmente pericoloso” per via dei suoi rapporti con alcuni esponenti mafiosi. Una misura che - se concessa - inibirebbe al parlamentare di continuare ad esercitare il suo mandato. L'udienza camerale in cui verrà discussa la richiesta è già stata fissata per il prossimo 20 dicembre. Le inchieste che lo hanno visto coinvolto negli ultimi dieci anni, ma dalle quali è uscito quasi sempre indenne in realtà non sono mai finite in archivio per lui. Ed è proprio su quella mole di materiale probatorio che i pm del "gruppo misure di prevenzione" coordinato dal procuratore aggiunto Dino Petralia hanno invocato il provvedimento chiedendo nello specifico che il deputato regionale sia sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per quattro anni nel comune di residenza.
È questa la prima volta che una misura di prevenzione viene sollecitata nei confronti di un deputato dell’Assemblea regionale siciliana.
Il nome di Dina è finito sotto l’occhio degli inquirenti in più occasioni. Per primo fu il collaboratore di giustizia Nino Giuffré ad indicarlo come vicino alle cosche ma quelle dichiarazioni non ebbero alcun seguito processuale. La nuova richiesta della Procura si basa sugli elementi raccolti nell’indagine che nel settembre 2014 portò all’arresto di cinque esponenti delle cosche di Palazzo Adriano con i quali il parlamentare regionale avrebbe intrattenuto rapporti e ricevuto sostegno elettorale. In quella occasione i magistrati spiegarono che non venne eseguita alcuna contestazione nei confronti di Dina a causa della riforma del reato di voto di scambio che non permetteva di intervenire in tal senso. Il politico si è sempre dichiarato estraneo ai fatti.

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