di AMDuemila
E' scattato questa notte un importante blitz antimafia dei carabinieri del Gruppo Monreale, diretto dal tenente colonnello Pietro Sutera, che hanno esegunito un’operazione fra San Giuseppe Jato, Monreale e San Cipirello ed hanno 16 persone, ritenuti nuovi boss della provincia.
Le indagini, coordinate dal sostituti procuratori della Dda Francesco Del Bene, Siro De Flammineis e Amelia Luise sono confluite nell'ordinanza di custodia cautelare del gip Guglielmo Nicastro.
Un'operazione che fa seguito a quella del marzo scorso che mostrava come, dopo l'operazione "Nuovo mandamento", del 2013 si fosse creato un certo vuoto all'interno del mandamento. Così si erano create due fazioni che vedevano da una parte l'anziano boss Gregorio Agrigento, affiancato da Ignazio Bruno, e dall'altra Giovanni Di Lorenzo, più vicino ai vecchi capimafia come Salvatore Mulé, che sta scontando diciannove anni di carcere al 41 bis.
I sedici arresti di oggi colpiscono di fatto "gli scampati" al vecchio blitz. Grazie alle intercettazioni sono stati svelati gli investimenti dei boss nel settore della droga con floride piantagioni si marjuana sparse nel territorio. Un modo ulteriore per affrontare la crisi e garantirsi denaro. L'ultima piantagione scoperta dai carabinieri del comando provinciale in un casolare di campagna. Inoltre a Monreale, nella famiglia più importante del mandamento, vi fu anche uno scontro per la reggenza del clan. Una lotta di potere a colpi di pestaggi e contrasti rispetto a chi si stava facendo strada. Addirittura ci fu chi, viste le fibrillazioni, ha persino deciso di lasciare la città.