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ilardo luigiAlla scorsa udienza l'esame della moglie di Sturiale
di Aaron Pettinari
E' ripreso ieri mattina davanti la Corte d'assise di Catania, presieduta da Rosario Cuteri, il processo per l'omicidio di Luigi Ilardo, il cugino del boss Giuseppe 'Piddu' Madonia, assassinato il 10 maggio 1996 nel capoluogo etneo. Imputati sono i capimafia Giuseppe Madonia e Vincenzo Santapaola, in qualità di mandanti; il boss Maurizio Zuccaro come organizzatore e Orazio Benedetto Cocimano come esecutore materiale. All'omicidio avrebbero preso parte anche Maurizio Signorino e Pietro Giuffrida, entrambi poi deceduti.
Ieri doveva essere il giorno dell'esame del teste Giacomo Cosenza, pentito ed ex componente del gruppo di Orazio Privitera, ma l'udienza è stata particolarmente breve.
Il pm Pasquale pacifico ha infatti rinunciato all'esame del collaboratore di giustizia in virtù dell'acquisizione dei verbali di interrogatorio dello stesso. Diversamente gli avvocati della difesa, in particolare Giuseppe Rapisarda che assiste Maurizio Zuccaro, hanno iniziato il controesame del teste.
Lo stesso è stato sospeso, e rinviato al prossimo 22 marzo, per permettere di visionare alcuni verbali del 2003, citati nell'ordinanza di custodia caturale, quando Cosenza è stato interrogato dai pm Vincenzo D'Agata e Giovannella Scaminaci.
In un altro interrogatorio del 6 marzo 2012, acquisito appunto ieri nel processo, Cosenza racconta di essere stato presente, la sera stessa del delitto, nell'azienda agricola di Gino Ilardo tra Catania e Lentini.
Assieme allo stesso Ilardo sarebbero stati presenti anche altri soggetti, ovvero Alfio Aiello, Salvatore Gullotta, Giovanni Parisi, Melo Rannisi, Pippo testa nica D'Amico, Pippo Barbagallo detto u perigno e Pippu U Biando. Secondo Cosenza ad un certo punto Ilardo si sarebbe allontanato in quanto “aveva un appuntamento”.

Nella Mercedes dell'ex confidente - o meglio nel bagagliaio - racconta il collaboratore, ci sarebbero state delle lattine di olio che provenivano da un furto commesso in precedenza. Un dato che, come scrive il Gip Marina Rizza, “sarebbe di per sé irrilevante” se non fosse che viene confermato anche da alcune fotografie scattate dopo il delitto. In questo modo, secondo il Gip, “si conferma l'assoluta attendibilità intrinseca di quanto riferito da Cosenza”. Nei verbali acquisiti il pentito parla anche di un controllo dei carabinieri, avvenuto dopo l'omicidio, per un furto di rame a Militello. Durante quell'azione criminale era arrivata una telefonata da Pippo u biondo che sarebbe stato avvertito dal padre di Ilardo che “Gino era cascato”. Sempre secondo il collaboratre di giustizia dopo il delitto Ilardo, Alfio Aiello, temendo che si fosse aperta una faida, si diede alla latitanza finché in un summit a Piazza Armerina si sarebbe chiarito che il delitto “era una cosa interna”.
Alla precedente udienza, quella del febbraio 2016, ad essere sentita è stata la pentita Palma Biondi, moglie di Eugenio Sturiale.
Quest'ultima ha riferito che alcuni giorni prima del delitto suonò al citofono di casa Santo Patanè per avvertire la coppia che nei paraggi della loro abitazione aveva vista Santo La Causa, Maurizio Signorino e Benedetto Cocimano. Un episodio che avrebbe messo in allarme il marito che dopo pochi giorni, rientrando a casa, notò personalmente la presena di alcuni componenti del grupo di fuoco di Maurizio Zuccaro ovvero, Maruizio Signorino, Benedetto Cocimano (di cui avrebbe anche visto l'auto, ndr) e Pietro Giuffrida. E assieme a loro aveva notato anche Santo La Causa.
La donna ha poi parlato di quanto avvenuto la sera del 10 maggio 1996: alle 21 il marito, sottoposto a sorveglianza speciale, non era ancora rientrato a casa. Dopo una decina di minuti ecco i colpi di pistola ed il marito rientrare in casa raccontandole di aver assistito al delitto.
Proprio le dichiarazioni di Eugenio Sturiale hanno portato alla riapertura dell'inchiesta che ha poi portato al processo in corso. Anche la donna, scesa in strada pochi attimi dopo, ha visto il corpo di Luigi Ilardo senza vita, quando la polizia era già arrivata sul posto. 

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