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alberghi pontedi AMDuemila
A conclusione della sua requisitoria al processo che si celebra davanti ai giudici del tribunale Misure di prevenzione e che vede finiti sotto accusa gli imprenditori palermitani, proprietari dell'Astoria Palace di via Monte Pellegrino, il Vecchio Borgo di via Quintino Sella e il Garibaldi di via Emerico Amari (beni per un valore di 7 milioni di euro), per presunte relazioni d'affari congli imprenditori di mafia della famiglia Sbeglia.
Ferrara, pur ribadendo la presenza di alcuni aspetti ombrosi nelle imprese, che avevano motivato il sequestro, ha chiarito che dal processo non è emerso un totale condizionamento degli Sbeglia sull’attività dei Ponte, pertanto la confisca non è una misura adeguata.
Anche perché va tenuto conto che agli avvenimenti giudiziari è totalmente estraneo il ramo della famiglia Ponte che fa capo all'avvocato Paolo e che gestisce numerosi alberghi.
L'indagine era iniziata nel 2010, dopo il sequestro del patrimonio del costruttore Francesco Paolo Sbeglia, condannato per riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Fra le sue società c’era anche la Cedam, ceduta ai figli Marcello e Francesco. Da un esame della contabilità, compiuto da Cappellano Seminara, finito al centro del caso Saguto sulla gestione dei beni confiscati, vennero fuori gli intrecci economici con il gruppo Ponte.
In particolare la Cedam aveva comprato per 1 milione e 900 mila euro il 65 per cento di un immobile in via Emerico Amari, quello che oggi ospita l’hotel Garibaldi, stipulando un mutuo bancario per 3 milioni e mezzo di euro. L'immobile era poi stato affittatto alla “F.Ponte”. Secondo l'accusa di allora, che portò al provvedimento di sequestro, vi sarebbero stato un giro di interessi che avrebbe poi favorito gli Sbeglia. “Ma così non era, lo abbiamo dimostrato nel processo”, ha dichiarato l’avvocato Vincenzo Lo Re, che assiste i Ponte assieme al collega Remo Dominici.
Adesso è la stessa Procura a chiedere il dissequestro e, nei prossimi giorni, sarà il collegio presieduto da Giacomo Montalbano a decidere sulla restituzione dei tre alberghi.

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