Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di matteo giuseppe bigA 20 anni dal delitto del 'bimbo che amava i cavalli'
di AMDuemila
A vent'anni dall'agghiacciante omicidio del giovane Giuseppe Di Matteo, San Giuseppe Jato e Libera stamani hanno ricordato il ragazzo con l'evento "C'era un volta un bambino che amava i cavalli". Le celebrazioni si sono tenute presso l'aula multimediale Pio La Torre dell'ex Casa del Fanciullo di via Vittorio Emanuele. Nella Chiesa Madre di San Giuseppe Jato è stata celebrata una Messa in ricordo di tutti i bambini vittime di violenza, mentre presso l'Aula Multimediale l'artista Martino Lo Cascio ha interpretato in forma recitata uno scritto su Giuseppe Di Matteo e i volontari di Libera del comprensorio della Valle dello Jato hanno espresso una testimonianza sulla tragica storia del bambino. La giornata ha visto la partecipazione dei volontari, di Licari, del Sindaco di Monreale Piero Capizzi, del capitano dei Carabinieri Guido Volpe, del Tenente Colonnello dei Carabinieri Mauro Carrozzo, di Orietta Mongiovì della Prefettura di Palermo e di numerosi cittadini. "L'esercizio della Memoria è per la comunità di Libera un pilastro fondante - ha dichiarato il coordinatore provinciale di Libera Giovanni Pagano - non un rito da celebrare in date prefissate, ma una pratica di impegno quotidiano

Questo significa che il piccolo Giuseppe va ricordato ogni giorno e il nostro impegno è rendere vivo e accessibile il Giardino della Memoria, superando le numerose difficoltà, come le condizioni della strada, che lo rendono quasi inaccessibile. In tal senso siamo certi che l'impegno profuso in questi anni dall'Amministrazione Comunale consentirà di risolvere queste difficoltà." "Vent'anni fa la mafia uccideva con orribile barbarie un bambino rivelando tutta la sua mostruosa natura - ha detto Licari - i mafiosi che hanno ammazzato Giuseppe Di Matteo non potranno essere mai più riabilitati come cittadini di San Giuseppe Jato, nessuno dei miei concittadini ha dimenticato questa triste storia o intende farlo".
Una vicenda quella di Giuseppe Di Matteo che sbatte in faccia la ferocia e la mostruosità di cui è capace la mafia. ll giovane Di Matteo fu sequestrato il 23 novembre del 1993, nei pressi di un maneggio di Villabate da un gruppo di mafiosi travestiti da agenti della Dia, per costringere il padre Santino Di Matteo a tagliare la collaborazione iniziata con lo Stato. Dopo più di due anni di prigionia il ragazzo fu strangolato da Enzo Chiodo e Enzo Brusca  per ordine di Giovanni Brusca e poi sciolto nell'acido per non lasciare traccia.

Fonte ANSA

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos