di AMDuemila
Al centro dell’operazione “Torre dei diavoli” gli assetti del mandamento di Santa Maria di Gesù: sei gli arresti condotti dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Palermo, nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, associazione mafiosa e reati in materia di armi.
Le indagini hanno interessato la famiglia di Santa Maria di Gesù. Dell’omonimo mandamento è stato accertato il processo di riorganizzazione interna e la capacità militare culminata nel ferimento di Antonino Arizzi e nel recentissimo omicidio di Salvatore Sciacchitano (foto a destra), ucciso lo scorso 3 ottobre, reo di aver partecipato al ferimento di Luigi Cona, legato allo stesso sodalizio pur non essendone organico. Dopo poche ore sarebbe stato punito: segno della capacità militare del clan, in grado di organizzare in pochissimo tempo una reazione militare all'aggressione di uno dei suoi. Dall’inchiesta emerge il ritorno ai vecchi metodi di designazione dei capi, una sorta di "democratizzazione" criminale seguita agli anni della “dittatura" di Totò Riina.
Le attività hanno consentito di avere cognizione dell’attuale gruppo di vertice, legittimato attraverso il ricorso ad elezioni con la partecipazione degli altri uomini d’onore, secondo una prassi in precedenza disvelata solo dai primi collaboratori di giustizia negli anni ’80. Era nella roccaforte del mandamento di Santa Maria di Gesù, in una sala da barba, che i boss si riunivano prima di dar via alle elezioni per il rinnovo dei vertici del clan.
Tra gli arrestati, nell’ambito dell'inchiesta coordinata dalla Dda di Palermo, anche Natale Gambino, uno dei sette ergastolani condannati e poi scagionati dal processo per la strage di via D'Amelio in cui fu ucciso il giudice Paolo Borsellino. Gambino era finito in cella insieme a Giuseppe Greco, già arrestato e condannato per associazione mafiosa. I due, intercettati, parlavano esplicitamente del rinnovo dei vertici dell'associazione mafiosa.