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fiori di campo magliettadi Salvo Vitale
Sabato e domenica due eventi in provincia di Palermo hanno dimostrato che esistono altre Sicilie, che in Sicilia la voglia di cambiamento è forte, che gli stereotipi con cui  si proietta l'immagine di una Sicilia sonnolenta e immobile appartengono a chi vuole presentare solo un'immagine deteriore della realtà, poichè esiste gente che ancora ha voglia di incontrarsi, di sognare, di ridere, di costruire, di lottare per l'equità sociale e di liberarsi dalla cappa della mafia.

"Ciuri di campu"
Il 19.9  nel pomeriggio e sino a tarda sera,a Cinisi, c'è stata l'inaugurazione del villaggio ecosolidale "Ciuri di campu". Si tratta di un vasto appezzamento di terreno appartenuto al costruttore palermitano mafioso Piazza, in contrada Pozzillo a Cinisi. oggi confiscato e consegnato, da qualche anno alla Cooperativa "Liberamente", gestita da Elena Ciravolo. Nell'area erano presenti quattro residence in uno stato di abbandono pietoso, quello tipico in cui versano i beni confiscati alla mafia. Attraverso il lavoro di numerosi gruppi di giovani, che, tramite il circuito di Libera sono venuti a fare i loro campus e a lavorare in  questo posto, la  struttura ha cambiato aspetto, le stanze e i muri sono stati restaurati, abbelliti con disegni e pitture, lo spazio all'aperto è stato sistemato razionalmente e il posto è diventato un punto di riferimento per chi voglia, con un minimo contributo economico, vivere in un angolo di Sicilia dove non si respira mafia, il mare è a due passi , così come sono a "cento passi" Casa Memoria, la casa di Peppino e di Felicia Impastato,  le cooperative di Corleone, i luoghi  più significativi di Palermo e altre strutture in cui si fa antimafia sul serio. Ieri c'è stata l'inaugurazione del "villaggio", con la presenza di una serie di associazioni,  di produttori di prodotti tipici locali, di stand e gazebo e con rappresentazioni teatrali, intrattenimenti musicali e altre attività, degustazioni, consumo di cibo preparato dai ragazzi presenti sul posto e facenti riferimento a Libera,  Addio Pizzo e altre realtà. La presenza di un migliaio di visitatori è stata la migliore  testimonianza che in Sicilia la voglia di liberarsi dalla mafia cresce giornalmente e che i beni confiscati alla mafia, se consegnati a persone responsabili e utilizzati in modo razionale, possono diventare  una risorsa, creare occupazione, promuovere momenti e occasioni di rivisitazione della memoria attraverso testimonianze  e momenti di formazione e di rispetto della legalità.

A Sinistra
Per l'intera giornata di domenica, in un'altra struttura confiscata, già appartenuta ai mafiosi  Madonia e poi affidata alla cooperativa NOE (sigla di No Emarginazione) un centinaio di persone, provenienti da ogni parte della Sicilia, si sono incontrate per valutare come ricostruire un'idea di Sinistra, avendo come obiettivo i principi fondanti dell'essere " a Sinistra", come quello dell'equità sociale, della lotta alle sperequazioni economiche,  della salvaguardia di principi costituzionali oggi minacciati da tentazioni autoritarie,  della  riqualificazione della cultura attraverso un ruolo della scuola che non è quello dellafdc vitale riforma imposta da Renzi. Per tutta la giornata si sono susseguiti relatori che hanno portato esperienze, idee, proposte, necessità di creare punti d'incontro e di dibattito e di non lasciarsi irretire dalle tradizionali tentazioni della sinistra di dividersi in gruppetti, ognuno dei quali si sente depositario dell'ortodossia e della verità e riversa la conflittualità non contro i nemici di classe, ma contro gli ex amici. Emergenza lavoro attraverso l'utilizzo delle risorse umane disponibili, intercultura, attenzione all'agricoltura, rispetto dell'ambiente, strutture sociali, casa, mafia ed antimafia, problemi tipici  dell'identità siciliana,sono stati alcuni dei temi affrontati. Tutti hanno concordato che non c'è lintenzione di  creare un nuovo gruppo politico in alternativa ai tanti già esistenti, dai possibilisti di Civati, ai laboratori di Landini, a SEL di Vendola, ma che il gruppo debba essere una fucina di idee e di stimolo, una sorta di "lievito" che possa portare avanti l'identità della sinistra senza mistificazioni, senza perdere il contatto con i problemi della società, e quindi senza tentazioni intellettualistiche o identificazioni in un leader di turno dietro cui associarsi.  L'iniziativa è nata a seguito di una proposta avanzata dall'editore Ottavio Navarra e condivisa entusiasticamente da numerose persone, presenti all'evento. Non è mancato,da parte di qualcuno il solito atteggiamento scettico, la presa di distanza rispetto a chi aveva militato in qualche gruppo, la considerazione che c'erano troppi reduci e pochi giovani e la diffidenza per chi ricopriva ruoli istituzionali, ma trovava difficoltà nella loro gestione. Per il futuro si è deciso di tenere un altro incontro nella Sicilia orientale, visto la difficoltà di collegamento con quella zona, e di coagulare proposte, risorse, persone su una piattaforma condivisa da presentare  in un prossimo incontro da effettuare in tempi brevi.

ANTIMAFIADuemila
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