di AMDuemila - 21 gennaio 2015
Il neo collaboratore di giustizia fornisce agli inquirenti una chiave di interpretazione per chiarire il giallo della scomparsa dell’imprenditore edile Antonio Maiorana (47 anni) e di suo figlio Stefano (22 anni) avvenuta il 3 agosto del 2007. A detta dell’ex boss dell’Acquasanta i due uomini sarebbero stati “uccisi per contrasti all’interno del cantiere”. Secondo la ricostruzione odierna di Repubblica tutto ruoterebbe attorno ad un residence che stavano realizzando a Isola delle Femmine (Pa). Galatolo avrebbe quindi fornito la sua versione dei fatti al pool coordinato dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e composto dai pm Annamaria Picozzi, Roberto Tartaglia, Francesco Del Bene e Amelia Luise. I due imprenditori sarebbero stati assassinati per gravi contrasti nella gestione di quel cantiere.
Il mandante di quel duplice omicidio sarebbe un imprenditore “ibrido” il cui nome è stato secretato, una sorta di trade-union tra mafia e insospettabili uomini di affari. Il giallo degli imprenditori scomparsi viene così riaperto dalle rivelazioni del pentito che, secondo i giudici del Tribunale del Riesame che hanno confermato il carcere per il boss Vincenzo Graziano, “appare soggettivamente credibile ed intrinsecamente attendibile”. A tutti gli effetti si tratta di un’importantissima attestazione di attendibilità per il figlio del boss stragista Vincenzo Galatolo che da poco più di due mesi ha deciso di collaborare raccontando agli inquirenti il progetto di attentato nei confronti del pm Nino Di Matteo. Pochi mesi fa Rossella Accardo, madre di Stefano Maiorana e di suo fratello Marco (suicidatosi nel 2008) ed ex moglie di Antonio Maiorana, aveva raccontato ai giornalisti: “Onestamente penso che sulla scomparsa di Antonio ci sia la mano delle persone che lavoravano con lui. Il suo socio Dario Lopez, genero di Salvatore Bandiera proprietario del 50 per cento della società Calliope Immobiliare, non voleva cedere l’azienda al padre dei miei figli. Forse Antonio aveva provato a mettere in salvo la propria partecipazione, intestando la sua quota alla compagna, l’argentina Karina Gabriela André, e ricattando Lopez, magari con un video osé. Stefano è stato eliminato perché testimone scomodo di un alterco finito male. L’altro mio figlio, Marco non si è perdonato mai: i carabinieri scrivono che era plagiato da Karina e pur conoscendo la verità, non è riuscito a impedire la prima tragedia”. A distanza di 7 anni Galatolo riaccende quindi i riflettori su una vicenda dai contorni ambigui.
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