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1di Gilda Sciortino - 9 novembre 2014
Doposcuola gratis ai bimbi di San Cristoforo e poi lezioni di musica e di diritti umani. “Ci hanno chiesto 1000 euro al mese per usufruire di uno spazio sei giorni la settimana. Dopo un po’ però, ci hanno detto che, mentre l’affitto rimaneva tale, i giorni diventavano tre. Siamo andati via, ovviamente…”, dice Alfia Milazzo, presidente della Fondazione “La Città Invisibile”

E alla fine il sindaco Enzo Bianco ha trovato una sede per la Fondazione “La Città Invisibile“, da anni in attesa di un luogo fisico per la sua Orchestra Sinfonica Infantile Falcone e Borsellino, nata in seno alle tante attività della “Scuola di Vita e Orchestra Falcone Borsellino”. «Inaspettatamente il sindaco è venuto –  rivela Alfia Milazzo, presidente della Fondazione – e, agenda alla mano, ci ha annunciato che il 18 pomeriggio potremo fare ingresso al Midulla, l’ex cinema di proprietà del Comune che avevamo individuato come locale adatto alle nostre attività. Ce lo daranno in concessione, senza addossarci quelle spese, come l’affitto, che ci hanno sempre impedito di programmare qualunque cosa. Come, per esempio, un cartellone di concerti che ci eviterebbe di chiedere ospitalità a chiunque per fare esibire i nostri ragazzi. Non possiamo che ringraziare le tantissime persone che ci sono state vicine in questa battaglia, come anche la stampa che non ci ha mai lasciato soli».

Ora manca solamente l’atto ufficiale ma l’avere, il sindaco, Enzo Bianco, deciso lui stesso la data per tagliare simbolicamente il nastro, fa ben sperare i 160 componenti dell’Orchestra dedicata ai due giudici uccisi dalla mafia nell’estate del ’92, che potranno in tal modo uscire dalle custodie i loro preziosi strumenti e dimostrare alla città di Catania quanto hanno imparato in questi anni, nonostante le enormi difficoltà incontrate lungo la loro strada”

Incontrate soprattutto nella zona del centro storico di Catania, tra i monumenti più antichi, il vicino porto e i quartieri di San Berillo, Civita, Antico Corso e Fortino. Per capire cosa vuol dire vivere a San Cristoforo, basta tenere presente che sono quasi all’ordine del giorno arresti per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Non a caso è il quartiere in cui dominano clan come quello del Santapaola e dei Cappello. Circa 40mila gli abitanti, costretti a vivere quotidianamente l’uno a stretto contatto dell’altro a causa della sua geografia architettonica: un insieme di strade e stradine, vicoli e vicoletti che generano una costante sensazione di claustrofobia, non consentendo di guardare al futuro con alcuna prospettiva. C’è così poco spazio, che non è difficile per i bambini farsi male per l’impossibilità di scansare in tempo un motore che passa.

Fortunatamente, però, per molti di loro, da anni la Fondazione “La Città Invisibile“, attraverso l’Orchestra Sinfonica Infantile Falcone e Borsellino, emanazione della “Scuola di Vita e Orchestra Falcone Borsellino”, lotta strenuamente per fare in modo che un futuro questi bambini lo abbiano. E si perché, nonostante l’importante lavoro fatto nel territorio, la sede è per loro un vero miraggio.

«Quando ci hanno invitato a pagare l’affitto e le spese – afferma Alfia Milazzo, presidente della Fondazione, ma anche la prima dei volontari a darsi da fare per non vedere naufragare il sogno di molti -, non abbiamo mai fatto problemi, mettendo mano nelle nostre tasche. Ultimamente ci hanno chiesto 1000 euro al mese per usufruire di uno spazio sei giorni la settimana. Dopo un po’, però, ci hanno detto che, mentre l’affitto rimaneva tale, i giorni diventavano 3. Ovviamente, siamo andati via».

Così, da allora e come sempre, la Scuola di Vita deve sempre ringraziare chi le offre gli spazi per lavorare con i suoi bambini. Che, tra le altre cose, non sono pochi. A oggi, ci sono 160 iscritti, ognuno dei quali arriva velocemente a suonare uno strumento. E’, infatti, attraverso la pratica del Sistema Abreu che i giovani allievi imparano subito. La disciplina giunge dal Venezuela, così come gli 8 insegnanti dell’Orchestra, dove coinvolge bambini e ragazzi di quartieri marginali. Grazie a questa modalità di lavoro, dal 2012 l’Orchestra Falcone e Borsellino ha suonato ogni anno a Palermo per le commemorazioni dei due magistrati uccisi dalla mafia, tenendo in tutto 54 concerti in giro per la Sicilia.

La “Scuola di Vita e Orchestra Falcone Borsellino”, però, non insegna solo musica. La sua è una pratica di legalità molto concreta, operata quotidianamente. Alla base c’é ovviamente la missione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma quello che i bambini approfondiscono nel pomeriggio, dopo avere fatto i compiti, sono le tante tematiche legate ai diritti. Si parla anche di casi storici come quello di Nelson Mandela, di uomini come quelli delle scorte che hanno sacrificato la loro vita per i loro ideali, delle storie di personaggi più legati al territorio come Giuseppe Fava. La lealtà e lo spirito agonistico non competitivo, invece, passano attraverso le immagini di Coppi e Bartali che si scambiano la borraccia. Non mancano attività teatrali, di poesia, di lettura di testi scelti ad hoc; senza dimenticare la passione di molti per gli scacchi, che dà modo di stimolare il concetto di interazione.

Nonostante ciò, i tantissimi appelli per dare alla Scuola una sede stabile sono ogni volta caduti nel vuoto. E questo, anche se le strutture ci sono e farebbero al caso. Si parla, infatti, da tempo del “Midulla”, di proprietà del Comune. Una volta era un cinema, ma poi, grazie al progetto Urban Act, è stato riqualificato ed è diventato un centro culturale. Durato, però, molto poco, nonostante disponga di una palestra, di una sala conferenze e una biblioteca. Inevitabile la sua vandalizzazione, fermata in parte dalla presenza delle cassette che un fruttivendolo della zona ha deciso di collocarvi dentro. Il resto versa in condizioni pietose, pieno di spazzatura, come anche di residui di pericoloso amianto. L’ex Manifattura Tabacchi, invece, è un ex caserma borbonica di 22mila metri quadrati, gestita dalla Regione al centro di San Cristoforo. E’ stata ristrutturata e viene utilizzata a singhiozzo per ospitare mostre, che la gente del quartiere non va neanche a vedere.

«Ci cacciano dai posti perché, dando lezioni gratuitamente, arrechiamo fastidio a coloro che, invece, ci vorrebbero speculare. Noi, lo ribadiamo, facciamo tutto senza chiedere un euro alle famiglie e vogliamo continuare a farlo, nonostante le spese da affrontare siano enormi. Visto il grande numero di ragazzi che partecipa, infatti, quando dobbiamo andare a fare un concerto gli spostamenti non sono per nulla facili. Avere un luogo stabile, invece, ci consentirebbe di programmare un’intera stagione. I nostri ragazzi potrebbero cosi far vedere quanto hanno imparato, proponendo spettacoli che prevedono l’esecuzione di brani di musica classica, barocca, da camera, contagiando il pubblico con quella sana ventata di allegria venezuelana che giunge dai loro maestri e si esplica anche attraverso la danza».

Ecco, dunque, la necessità di essere aiutati. Non solo nella ricerca della sede, impegno che a rigor di logica dovrebbero assolvere il Comune o la Regione, ma anche per quel che riguarda un altro aspetto della questione.

«L’incremento delle iscrizioni – conclude Alfia Milazzo – ha fatto sorgere il problema delle condizioni degli strumenti. Mancano, per esempio, viole, violoncelli, trombe, tromboni e, via via, ne verranno meno altri. Ci rivolgiamo, quindi, a chi per caso ne possiede qualcuno e se ne vuole disfare per offrire una nuova vita a chi lotta per averla, a un bambino bisognoso che con la musica può trovare un’alternativa alla strada».

Un appello, che si spera vivamente non cada nel vuoto, per rispondere al quale ci si può rivolgere alla “Fondazione La Città invisibile – Scuola di vita e Orchestra Falcone”, via Genova 13, 95033 Biancavilla (CT). La Fondazione è anche su Facebook, così come la sua presidente, Alfia Milazzo.

Tratto da: loraquotidiano.it

Foto © Giorgio Barbagallo

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