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oliveri-vincenzo-web-2di Aaron Pettinari - 26 ottobre 2014
“Presidente Oliveri sei un mafioso di m...”. E' parte della scritta rinvenuta sulla parete del bagno che si trova accanto alla seconda sezione penale del Tribunale. Un messaggio chiaro, indirizzato nei confronti del presidente della Corte d'appello, Vincenzo Oliveri (in foto), ed accompagnato da altre affermazioni ingiuriose e di insulto nei confronti di sua moglie. Il gesto è grave specie se si considera che è di pochi giorni fa la notizia che al Palazzo di Giustizia, già dalle prossime settimane, dovrebbero essere innalzate le misure di protezione dell'intera struttura. Una decisione che è stata presa in una riunione congiunta tra comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica provinciale e la commissione per la manutenzione straordinaria del tribunale (a cui appartengono tutti i capi degli uffici giudiziari, ndr), organizzata su richiesta del procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato e svoltasi proprio nella stanza del presidente Oliveri.

Come scritto questa mattina da La Repubblica a scoprire la scritta, effettuata da ignoti con un pennarello nero, è stato un inserviente. Immediatamente è stato avvisato il magistrato di turno, Sergio Barbera, che a sua volta ha informato la Procura di Caltanissetta. E' infatti quest'ultima ad essere competente sulle minacce indirizzate ai magistrati di Palermo. Dopo le indagini contro ignoti in seguito alle intimidazioni al Pg Roberto Scarpinato (dalla lettera di minacce ritrovata sul tavolo dell'ufficio alla scritta “Accura” sulla polvere di una porta antistante l'ingresso della stanza blindata, ndr), viene così aperto un nuovo fascicolo. La Scientifica, giunta sul posto, ha già compiuto tutti i rilevamenti necessari. Quel che è certo è che nell'ultimo periodo la tensione al Palazzo di Giustizia è tornata a farsi sentire sempre con maggior forza, il tutto alla vigilia dell'udienza quirinalizia del Presidente della Repubblica nell'ambito del processo Trattativa Stato-mafia. Appena ieri mattina era stato lanciato un allarme bomba, poi rivelatosi falso, con gli artificieri che hanno fatto brillare una valigetta lungo Corso Vittorio Emanuele, nei pressi dell'abitazione del Pg Scarpinato.

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