di AMDuemila - 9 settembre 2014
La Procura di Palermo ha chiesto, per la seconda volta, al Gip Piergiorgio Morosini l’archiviazione dell’inchiesta a carico dell’ex presidente del Senato Renato Schifani sul concorso esterno in associazione mafiosa.
Morosini già lo scorso anno aveva respinto la prima richiesta, disponendo nuove indagini per l’attuale esponente del Nuovo Centrodestra, per anni uomo vicino a Silvio Berlusconi.
Secondo il Gip l’attività investigativa necessitava di ulteriori verifiche per capire se nella sua attività di avvocato Schifani si è adoperato per Cosa nostra o ha solo gravitato attorno a uomini affiliati.
Così aveva imposto ai pm di ascoltare altri sette collaboratori di giustizia, dopo i primi quattro sentiti nella prima fase delle indagini. Tra questi Nino Giuffrè, detto “manuzza”, il luogotenente di Bernardo Provenzano, e collaboratore di giustizia dal 2002.
Il pentito Gaspare Spatuzza avrebbe fatto intendere la possibilità di un incontro tra l’ex presidente del Senato e il boss mafioso Filippo Graviano. Il collaboratore di giustizia non ha detto però di avere visto Schifani e Graviano insieme, ma ha specificato che nello stesso periodo in cui l'avvocato Schifani andava a trovare il proprio cliente, Giuseppe Cosenza, presso la sede di una ditta di trasporti di Brancaccio, il boss Graviano frequentava quello stesso luogo.
Gli accertamenti fatti però, evidentemente non sarebbero sufficienti, secondo la procura, per affrontare un eventuale processo.
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