Arrestati a giugno nel corso dell’operazione
di AMDuemila - 5 settembre 2014
Palermo. Disposto il carcere duro dal ministro della Giustizia nei confronti di 11 presunti mafiosi arrestati a giugno nell'operazione antimafia denominata “Apocalisse”. Il blitz aveva portato all'arresto di 95, tra padrini e gregari, appartenenti ai clan di San Lorenzo, Tommaso Natale e Resuttana. Imposto dunque il 41 bis a Girolamo Biondino, Sandro Diele, Vito Galatolo, Silvio Guerrera, Pietro Magrì, Filippo Matassa, Domenico e Gregorio Palazzotto, Onofrio Terracchio, Giuseppe Fricano e Tommaso Contino. L'applicazione del carcere duro per gli 11 arrestati è stata sollecitata dai pubblici ministeri di Palermo che hanno condotto l'indagine: Amelia Luise, Annamaria Picozzi e Francesco Del Bene. Secondo la Procura - e la tesi è stata condivisa in via Arenula - avrebbero ricoperto tutti un ruolo di spicco all’interno di Cosa nostra.
Le indagini avevano permesso di ricostruire il nuovo organigramma dello storico mandamento mafioso alla periferia occidentale della città. In particolare Biondino veniva ritenuto dagli inquirenti come uno dei capimafia più autorevoli di Palermo. Per cercare di non finire nuovamente in carcere faceva il pensionato e non si faceva vedere con altri uomini d’onore, ma è stato ugualmente intercettato dalla polizia della sezione Criminalità organizzata della squadra mobile di Palermo mentre distribuiva ordini, nello specifico sulle estorsioni da compiere tra negozi e cantieri edili. Sandro Diele avrebbe invece retto il mandamento di Pallavicino-Zen insieme a Onofrio Terracchio, mentre allo storico boss Vito Galatolo dopo la recente scarcerazione era stato imposto il soggiorno obbligato a Mestre, da dove continuava a gestire la famiglia ordinando ai suoi collaboratori di venirlo a trovare per far arrivare dalla Sicilia delle splendide casse di pesce.
Fonte ANSA
ARTICOLI CORRELATI
Apocalisse a Palermo: duro colpo ai mandamenti di San Lorenzo e Resuttana