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addaura-c-ansa-bigdi Aaron Pettinari - 3 novembre 2013
Una scelta pensata, ragionata, presa contro un'intera famiglia che al suo interno non ha mai avuto pentiti. Circa un mese addietro si è presentata alla squadra mobile di Palermo e al pm Francesco Del Bene ha detto: “Devo dare un futuro a mia figlia (appena adolescente ndr), è per lei che ho deciso di fare questo passo, affinché abbia un futuro diverso da quello che ho avuto io”.
E' così che Giovanna Galatolo, figlia del boss mafioso Vincenzo, ex reggente del mandamento dell’Acquasanta a Palermo condannato all’ergastolo per l’omicidio del generale Dalla Chiesa e coinvolto nel fallito attentato dell’Addaura a Giovanni Falcone, ha iniziato a collaborare con la giustizia. La donna non ha mai avuto ruoli nella famiglia mafiosa ma avendo vissuto all'interno di una delle famiglie più potenti di Cosa nostra negli anni ottanta e novanta.
Da Fondo Pipitone, quartier generale dei Galatolo, partirono i gruppi di fuoco dei corleonesi composto da Pino Greco a Giuseppe Lucchese, fino ad Antonino Madonia, per uccidere il consigliere istruttore Rocco Chinnici, il segretario del Pci Pio La Torre, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, il commissario Ninni Cassarà. E sempre a fondo Pipitone i Galatolo prepararono l'esplosivo necessario per l'attentato a Falcone all'Addauta.

Giovanna Galatolo, lontana da Palermo assieme alla figlia più piccola, è pronta a raccontare tanti segreti di quel tempo. Anche se il resto della famiglia ha deciso di non seguirla, compresi i due figli maschi e la figlia più grande.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica i pm Vittorio Teresi, Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi e Dario Scaletta hanno raccolto dichiarazioni importanti sui vecchi omicidi di mafia, ma anche sui più recenti, come quello di Agostino Onorato, nipote del collaboratore di giustizia Francesco Onorato ucciso a colpi di pistola e il cui corpo venne trovato sul Monte Pellegrino. “Aveva molestato una ragazza” - ha detto la donna. Altre rivelazioni hanno poi riguardato gli affari del padre che assieme ai fratelli Raffaele e Giuseppe è stato potentissimo anche sul piano economico. E tra le dichiarazioni raccolte vi potrebbero essere anche elementi sull'attentato all'Addaura su cui indaga da tempo la Procura di Caltanissetta. Per esempio c'è da capire chi comunicò ai mafiosi riuniti a fondo Pipitone che Falcone aveva invitato in quel luogo i due colleghi svizzeri, Carla Del Ponte e Claudio Lehmann, in quei giorni a Palermo per una rogatoria. Poi l'attentato fallì ma i misteri ed i buchi neri sulla vicenda sono numerosi e la speranza che possano essere meno bui torna a riaffiorare.

Foto © ANSA

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